22 Novembre 2024 23:03

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22 Novembre 2024 23:03

MIGRANTI TRASPORTATI COME CAVALLI, LA POLIZIA ARRESTA UN PASSEUR DI 30ANNI/L’OPERAZIONE

In breve: Nel primo pomeriggio di sabato 13 Ottobre, personale della Sottosezione Polizia Stradale di Imperia Ovest fermava per normali controlli presso la barriera autostradale di Ventimiglia un veicolo adibito al trasporto cavalli

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Nel primo pomeriggio di sabato 13 Ottobre, personale della Sottosezione Polizia Stradale di Imperia Ovest fermava per normali controlli presso la barriera autostradale di Ventimiglia un veicolo adibito al trasporto cavalli.

Il conducente, cittadino tunisino, con regolare permesso di soggiorno francese, palesava un atteggiamento insofferente e nervoso al controllo di polizia e, pertanto, i due operatori decidevano di ispezionare il retro dal veicolo normalmente destinato come detto al trasporto di animali vivi.

15 migranti stipati all’interno del cassone del mezzo

All’ interno del cassone del mezzo, nascosti da una paratia, venivano trovati 15 cittadini extracomunitari, in discrete condizioni di salute, tranne uno che accusava un malessere e veniva pertanto trasportato tramite ambulanza presso il nosocomio matuziano dal quale veniva dimesso dopo circa un’ ora.

Sul posto venivano fatte convergere altre due pattuglie della Polizia Stradale ed una pattuglia della Polizia di Frontiera: i migranti, tutti di nazionalità siriana ad eccezione di uno risultato essere tunisino, venivano trasferiti presso il Commissariato PS di Ventimiglia per il foto segnalamento ed il successivo accompagnamento presso il centro Roja, mentre l’ unico minore del gruppo veniva affidato alla Croce Rossa di Ventimiglia.

La polizia arresta un passeur di 30 anni

Il trentenne tunisino, identificato per ABBOUD Atef, pregiudicato, veniva sottoposto a perquisizione personale a seguito della quale si rinvenivano e sequestravano duemila euro nonché quattro cellulari, tre carte di credito, una cartina della Bosnia Erzegovina e diversi scontrini di pedaggi autostradali.

Lo straniero veniva quindi deferito all’ Autorità Giudiziaria, in stato di arresto e associato al carcere di Imperia, per il reato di favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina. In base ai primi accertamenti eseguiti e al materiale sequestrato si ha ragione di credere che il mezzo provenisse dal confine nord orientale italiano.

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