“Devo rimarcare la differenza stridente fra quanto viene enunciato e la realtà corrente”. Con queste parole Silvano Gecchelin, residente ad Artallo e promotore del Comitato Civico Pro Artallo, commenta la conferenza svoltasi domenica scorsa presso la sala consiliare di Imperia tenuta dal dott. Paolo Mieli.
Lo sfogo di Silvano Gecchelin
“Ho seguito con molto interesse la conferenza. La presentazione del Sindaco e più ancora la “Lectio Magistralis” di P.Mieli hanno illustrato in modo eccellente la storia della città e delineato quello che si spera sia il percorso di crescita della medesima.
Devo però, ancora una volta, rimarcare la differenza stridente fra quanto viene enunciato e la realtà corrente.
Sembra superfluo ricordare (come tanti cittadini fanno) le varie e diverse negatività che si riscontrano ogni giorno in una Imperia che forse non tutti amano, come auspicato dai relatori.
Ben vero è che molti aspetti negativi non sono da imputare ai Pubblici Amministratori, bensì alla indolenza, maleducazione e disinteresse degli abitanti.
Ciò nondimeno ritengo che una non proprio (finora) attenzione della P.A. Locale presti il fianco, e in un certo senso, giustifichi tali comportamenti.
Detto questo,vengo a quanto più interessa da vicino me e molti abitanti del borgo di Artallo (in particolare via S.Benedetto dove abito).
Riepilogo:
– Strade in precario stato di manutenzione per il fondo, con cigli invasi da vegetazione anche pericolosa e muretti a secco pericolanti; segnaletica mancante/insufficiente.
– Fognature e tubazioni di acqua potabile (in molti casi realizzate dai privati dopo congruo pagamento di oneri di urbanizzazione) che denotano usura del tempo e che,in caso di interventi,devono essere riparate dai privati stessi.
– Illuminazione pubblica insufficiente/assente con grave pregiudizio per la sicurezza degli abitanti.
– Rete di gas metano che arriva fino ad un certo punto e poi,anche se a monte vi sono ormai molte abitazioni, non prosegue.
– Raccolta rifiuti non adeguata.
Questo per citare i casi più macroscopici.
Mi auguro di non essere stato troppo prolisso; certo è che i problemi, ormai annosi, stratificati e mai risolti, esigono un lungo discorso.
Ringrazio per l’attenzione e per la risposta che qualche persona, incaricata ad operare, mi vorrà fornire”.