23 Novembre 2024 03:17

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23 Novembre 2024 03:17

DUE CARABINIERI A PROCESSO PER LA MORTE DI KAYES BOHLI: “ARRIVÒ AL PRONTO SOCCORSO IN COMA”. NUOVA UDIENZA IN TRIBUNALE/LE DEPOSIZIONI

In breve: Il processo è stato rinviato al 20 febbraio alle ore 9.30.

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“È arrivato al Pronto Soccorso in coma”. Sono queste le parole di Svetlana Siniavina, dottoressa del pronto soccorso dell’Ospedale di Sanremo, contenute nel verbale letto questa mattina in Tribunale a Imperia, nell’ambito del processo, dinnanzi al giudice monocratico Laura Russo, che vede sul banco degli imputati i due carabinieri Fabio Ventura, 37 anni, e Gianluca Palumbo, 42 anni, accusati di omicidio colposo per la morte di Kaies Bohli, tunisino 26enne.

Oggi erano presenti alcuni attivisti che hanno assistito in aula al processo.

La vicenda

I fatti risalgono al giugno 2013, quando i due militari, allora in servizio alla stazione di Santo Stefano al Mare, insieme a un terzo collega, Fabiano Di Sipio, fermarono il 26enne in un supermercato di Riva Ligure, avendolo visto spacciare droga. Il giovane reagì aggredendo i carabinieri con calci e pugni, ma venne poi immobilizzato a terra, con forza. Una volta arrivato in caserma, però, il 26enne si sentì male e venne portato all’Ospedale di Sanremo, dove morì un’ora dopo.

I tre carabinieri, Fabio Ventura, Gianluca Palumbo e Fabiano Di Sipio, vennero iscritti nel registro degli indagati in quanto, secondo una perizia disposta nell’ambito di un’inchiesta condotta dall’allora PM Roberto Cavallone, la morte di Kaies Bohli fu provocata da “un’asfissia violenta da inibizione dell’espansione della gabbia toracica”.

In sede di udienza preliminare i tre militari furono prosciolti dal giudice Massimiliano Botti, provvedimento contro il quale decise di ricorrere in Cassazione il PM Cavallone. I giudici della Suprema Corte, per quanto riguarda le posizioni di Ventura e Palumbo, accolsero l’istanza, confermando invece il proscioglimento di Di Sipio.

Il procedimento è così nuovamente riapprodato in sede di udienza preliminare, dove il Gup Massimiliano Raineri ha disposto il rinvio a giudizio dei due militari.

Fabio Ventura e Gianluca Palumbo sono difesi dagli avvocati Paolo Pendini e Alessandro Vaccaro del foro di Genova, mentre la vedova e i familiari della Kaies Bohli si sono costituiti parte civile rappresentati dai legali Bruno Di Giovanni e Paolo Burlo.

L’udienza odierna: i testimoni

Durante l’udienza svoltasi questa mattina, sono stati ascoltati dal giudice tre testimoni, Comparato Deni, testimone oculare dei fatti, Svetlana Siniavina, dott.ssa del pronto soccorso dell’Ospedale di Sanremo, e Roberto Alessandrini, maresciallo del nucleo investigativo dei Carabinieri di Imperia.

Comparato Deni, testimone oculare

“Io mi trovavo a passare davanti al Lidl. Ero sul mio furgone. Ho visto una persona a terra che cercava di divincolarsi e due o tre persone sopra che cercavano di tenerla ferma. Io viaggiavo verso Sanremo e visto che poco distante c’è la stazione dei Carabinieri, ho telefonato per segnalare l’episodio. Perché l’ho fatto? Per un discorso di civiltà, perché nessuna delle persone coinvolte aveva una divisa e non potevo sapere cosa stesse accadendo. Perché ho usato il termine rissa nella telefonata ai Carabinieri? Per questioni di praticità, non perché avessi visto realmente una rissa”.

Svetlana Siniavina, dott.ssa pronto soccorso Ospedale di Sanremo

“Non ricordo nulla dell’accaduto”.

Il pubblico ministero procede così alla lettura del verbale di Pronto Soccorso firmato dalla stessa testimone.

“Il paziente è arrivato al pronto soccorso alle 20.10 in coma – spiega la dott.ssa spiegando il proprio verbale – aveva un polso molto debole. Alle 20.12 è andato in arresto cardiaco e sono iniziate manovre rianimatorie e la somministrazione delle terapie. Successivamente è stato chiamato anche il rianimatore, che ha constatato il decesso alle 20.46″.

Il giudice fa presente alla testimone che il paziente venne trasportato all’ospedale in codice giallo, nonostante versasse in stato di incoscienza all’arrivo dei soccorsi.

“Era incosciente? – risponde la dottoressa? – Allora doveva essere valutato come codice rosso. In caso di incoscienza bisogna chiamare la centrale del 118 che a quel punto dispone l’intervento dell’automedica, con medico e infermiere a bordo”.

Roberto Alessandrini, Maresciallo del nucleo investigativo dei Carabinieri Imperia

“In un’occasione, quando ero di servizio con l’appuntato Pellegrino, per un normale posto di blocco, l’appuntato Palumbo si è fermato per fare due chiacchiere. In quell’occasione ricordo che si disse preoccupato per la vicenda della morte di Bohli. 

Cercai di rasserenarlo. Il giorno era il 21 luglio 2013. Ci disse che era stato sentito poche ore prima dal PM e che i legali gli avevano consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Era contrariato e disse che ci stava rimettendo per colpa di un’altra persona”.

Rinviato al 20 febbraio alle ore 9.30.

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