Due giornate dedicate alla promozione del judo nel ricordo del M° Mario Todde (1938-1996), pioniere della disciplina a Imperia e nel ponente ligure. E’ un duplice appuntamento quello organizzato sabato 27 e domenica 28 ottobre dall’Asd Dojo Todde Zen Tao Do, presso il palazzetto dello sport di Imperia (zona San Lazzaro), con il patrocinio del Comune di Imperia, sotto l’egida del comitato regionale Fijlkam e con la collaborazione dell’ente di promozione sportiva Csen,
Sabato 27, dalle ore 14.30, si terrà uno stage con il maestro Mario Daminelli, 7° dan, personaggio dal palmares ricchissimo:
11 volte campione italiano, 4 medaglie d’argento ai campionati mondiali militari, 2 ori nel ‘73 e nel ‘74 agli europei, 7 medaglie nei massimi tornei internazionali. Smessi i panni di atleti, ha proseguito nell’ambiente come tecnico e arbitro internazionale. Uno stage diretto dunque da un grande campione che vanta tanta esperienza e umiltà, doti che metterà a disposizione di giovani e meno giovani.
Domenica 28 alle ore 9 avrà luogo invece il “6° Torneo Città di Imperia”, gara riservata alla categoria agonistica Esordienti, mentre alle ore 11 scatterà il “6° Memorial M° Mario Todde” per le categorie giovanili non agonistiche.
Un intero week end dedicato al judo sia nelle sue varie forme: gioco, di modello educativo per il rispetto del prossimo e dell’avversario, arte marziale e sport di combattimento.
Il racconto di Piercarlo Todde, colui che ha raccolto l’eredità del pioniere del judo imperiese
“In più di 50 anni di pratica e 22 anni di insegnamento ho realizzato che la fluidità di cui parlava mio padre altro non è che accogliere l’altro ed accettarlo così com’è perché ognuno di noi è perfetto a modo proprio – racconta il M° Piercarlo Todde, colui che ha raccolto l’eredità del pioniere del judo imperiese -. Accettare la nostra vera natura e quella dell’altro, è tutto ciò che c’e da capire. Pratica e realizzazione sono un’unica cosa: il risultato appare senza intenzione, senza mente. Praticare ogni istante è realizzare il do, ovvero la via. Mi sono reso conto di aver fatto judo tutta la vita, anche quando non ero sul tatami. Ho capito che la vera sconfitta è quando voglio prevaricare, quando mi irrigidisco. Non è importante vincere o perdere, ma è importante come lo fai, fino in fondo con tutto te stesso. Dal 1996, quando mio padre è mancato, ho continuato ad insegnare la nella tradizione tramandata, trasmettendo questi valori antichi rispettando, le diversità di ognuno, che sono, a mio avviso, il valore aggiunto di una società civile. Il mio sogno è che un domani i nostri ragazzi possano diventare uomini e donne al servizio di una società migliore, non intenti solo a raggiungere un obbiettivo personale di gratificazione, ma un grande bene comune da condividere. Ringrazio sin d’ora tutti coloro che parteciperanno all’evento e in egual misura quelli che, per vari impedimenti, non potranno esserci, saranno con noi comunque. Sarà una due giorni all’insegna del “Jita Kyoei”: insieme per crescere e progredire: si migliora se stessi per migliorare il mondo, migliorando il mondo si migliora se stessi”.