15 Novembre 2024 04:23

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15 Novembre 2024 04:23

LA SVOLTA. CRETAROLA RACCONTA L’OMICIDIO DEL 20ENNE DELFINO A SANREMO:”ERO FIERO DI ME, USAI IL COLTELLO A DOPPIA LAMA”

In breve: Proseuge la testimonianza del super pentito Gianni Cretarola che racconta del suo desiderio di affiliazione alla 'ndrangheta e il suo periodo di prova finito con l'arresto per l'omicidio di Daniele Delfino.

PROCESSO LA SVOLTA  (137)Imperia – Proseuge la testimonianza del super pentito Gianni Cretarola che racconta del suo desiderio di affiliazione alla ‘ndrangheta e il suo periodo di prova finito con l’arresto per l’omicidio di Daniele Delfino.

Durante il periodo di “prova” prima  di poter procedere all’affiliazione ufficiale Gianni Cretarola fu chiamato infatti a dare fuoco ad un’auto, anche se poi l’attentato non si fece in quanto era solo una prova, e poi gli fu chiesto di intercedere per un motorino rubato ad un parente di Gangemi.

Daniele Delfino aveva rubato quel motorino a Taggia – racconta Cretarola –  eravamo coetanei, e Gangemi mi disse che dovevo farglielo restituire. Ci fu un appuntamento in piazza Colombo con Mandarano e Gangemi, io dissi a Daniele di restituire il motorino perchè era stato rubato a una persona molto importante nella criminalità e lui accettò subito. Ero in un periodo di prova, non potevo agire autonomamente, ma mi sentivo come circondato da un’aurea di gioia“.

“Per procedere all’affiliazione mi dissero che bisognava mandare un’ambasciata (una commissione vocale) ad Antonio Palamara e se lui dava il benestare si poteva procedere con l’affiliazione. Tramite Massimo Gangemi mi arrivò la risposta positiva, ma dovevamo fare la cerimonia in Calabria perchè per battezzare in Liguria era troppo pericoloso“.

Il pm Arena chiede poi di spiegare la nascita dell’omicidio Delfino: “Io e Daniele Delfino avevamo avuto dei dissapori per il traffico di sostanze stupefacenti in quanto in quel periodo Daniele spacciava cocaina e avevamo problemi di spazi. Eravamo in concorrenza, nell’ultimo nostro incontro avevamo deciso di starci alla larga invece quella sera si è intromesso in una discussione tra me e un suo amico e mi disse che se c’era lui non dovevo starci io in quel luogo. L’ho accoltellato con il coltello che mi ha regalato Gangemi con la doppia lama”.

Nella mia mente quell’omicidio mi aveva fatto pensare di essere pronto per entrare nella ‘ndrangheta, ne ero fiero”.

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