Amat ha presentato in Tribunale a Imperia istanza di concordato preventivo per scongiurare il rischio fallimento. Una decisione obbligata per la società incaricata della gestione del servizio idrico a Imperia, alla luce dell’affaire Rivieracqua che pesa come un macigno sui conti della società presieduta da Barbara Pirero.
Amat presenta istanza di concordato preventivo: debiti per 20 milioni di euro
La società partecipata del Comune di Imperia ha debiti per 20 milioni di euro, 11 dei quali con il Comune di Imperia e 9 con gli istituti bancari. D’altra parte, però, Amat deve incassare 25 milioni di euro da Rivieracqua. In particolare 23 milioni di euro corrispondenti all’indennizzo stabilito per il subentro di Amat nella società consortile, con il relativo acquisto, da parte di Rivieracqua, dell’intero asset societario, e 2 milioni di euro per il mancato pagamento di fatture relative alla fornitura di acqua.
A distanza di un anno dalla presentazione dell’istanza di fallimento per Rivieracqua, poi ritirata, Amat torna a rivolgersi al Tribunale di Imperia per cercare di risolvere il contenzioso sul servizio idrico che rischia di mandare gambe all’aria non solo Amat, ma anche il Comune di Imperia.
Ed’ stato proprio il Comune di Imperia, socio di maggioranza al 52% (il resto 48% è in capo ai privati, Iren Spa) a dare il via libera, tramite una delibera di Giunta, alla presentazione dell’istanza di concordato da parte di Amat.