Si è tenuto nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 9 novembre, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Imperia, l’incontro organizzato dalla Prefettura, d’intesa con la Regione Liguria, inerente i danni conseguenti alla mareggiata ed alle avversità meteorologiche che hanno recentemente interessato la provincia di Imperia e l’intera Liguria, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Il vertice è stato presieduto dal Prefetto Silvana Tizzano e vi hanno partecipato il Sottosegretario di Stato con deleghe all’agricoltura ed al turismo, Alessandra Pesce, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, gli Assessori regionali Marco Scajola, Giacomo Raul Giampedrone, Sonia Viale e Giovanni Berrino, il Presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta ed i Sindaci di tutti i Comuni della provincia.
Presenti anche i vertici delle Forze dell’Ordine, della Capitaneria di Porto, dei Vigili del Fuoco, della Camera di Commercio Industria artigianato e Agricoltura in rappresentanza del sistema delle imprese nell’ambito dell’economia locale, oltre ai rappresentanti dell’A.N.C.I. e dell’A.N.A.S.
Nel corso della riunione è stato tracciato il punto della situazione sui danni causati dal maltempo e verranno illustrate le iniziative che saranno assunte dalla Regione Liguria.
Claudio Scajola (Sindaco Imperia)
“I Sindaci hanno faticato molto in questi giorni, ma vedo che han faticato tutti. Volevo sottolineare alcuni aspetti , approfittando della utilità che ci sono tutti i Sindaci o i loro delegati, per approfittare di questa assemblea , affinchè si possano fare emergere nel Governo centrale alcune considerazioni credo e spero condivise.
È evidente che quanto stanziato, i 50 e i 200 milioni che dovrebbero arrivare in settimana, sono niente. L’azione deve essere fatta affinché le risorse si vadano a cercare dove ci sono, nel bilancio dello Stato. Bisogna fare urgentemente perché i danni, da quello che mi pare di capire, sono oltre i 10 miliardi di euro. Bisogna trovarli, bisogna attivarli ora. C’è Di Muro, deputato locale, abbiamo la cara Sottosegretaria Pesce, che è presente, sicuramente faranno azione, perché qui non ci sono parti politiche, ma c’è un interesse complessivo.
Le risorse per la città di Imperia e per la provincia di Imperia sono anch’esse forti. Io mi domando, se solo Imperia ha dei danni per la parte pubblica, senza il privato, di 25 milioni di euro. Andando a vedere le immagini di Rapallo, di Santa Margherita, di Portofino e tutto il resto, si capisce che la spesa per la Liguria sarà enorme.
È evidente che si deve agire perchè le risorse siano di più. C’è un dato da tenere presente, ci sono dei risarcimenti che possono arrivare anche in ritardo, mi dispiace, ci sono però alcuni interventi, e qui parliamo della difesa del mare, che vanno fatti subito. Arriveranno altre mareggiate, nelle condizioni in cui sono le difese del mare nella nostra provincia corriamo il rischio che non solo il danno si moltiplichi a dismisura, ma avremmo danni molto alti nelle città.
Il molo lungo che si muove, se va giù con la prossima mareggiata, arriva in Piazza Dante l’acqua del mare. I danni sarebbero enormi.
Dobbiamo trovare delle soluzioni e lo dico al Presidente della Regione e al Sottosegretario. Ci sono alcuni interventi che vanno fatti subito, che non possono aspettare.
Non se ne parla, non se ne è parlato e forse non è a tutti noto, l’acqua arriva a Imperia e a Sanremo lungo un acquedotto sottomarino del Roja che è sospeso. Noi non sappiamo ancora cosa è successo a quel tubo.
Dobbiamo avere molta attenzione ad un elemento che sino ad ora è sfuggito all’attenzione, della verifica della consistenza. Se quei tubi fossero malridotti e si fossero mossi, ed erano già mal ridotti prima della mareggiate, c’è il rischio di una disertificazione per la provincia di Imperia.
C’è bisogno poi di avere un coordinamento sui territori per le immediate azioni di aiuto e di opere da fare. Credo che dovremmo, Toti, fare azioni, ma possiamo farle forse più noi di te come interessato.
Qui si devono nominare di tutte le regioni colpite i Commissari con dei poteri straordinari previsti, e non possono che essere i presidenti delle Regioni. Noi correremmo il rischio adesso di avere già qualche risorsa disponibile, anche se minimale, ma nelle difficoltà di una spesa della programmazione a livello territoriale, se non è coordinata e decisa da un commissario della Regione, e non possono che essere a mio parere i presidente di Regione”.
Flavio Di Muro
“Io ho appena finito il mio lavoro da relatore del decreto Genova, pensavo di non occuparmi più di emergenze per il territorio e invece ci ritroviamo in provincia di Imperia, in Liguria, ancora una volta con nubifragi, smottamenti e questioni da dover risolvere.
Voglio tranquillizzare in primis il Sindaco di Imperia , ma poi anche tutti voi, che le leggi parlano chiaro. Prima si fa uno stanziamento piccolo, ma che quantifica le emergenze per risolvere sfollati, primi danni, contributi alle forze dell’ordine che devono operare. Lo ha fatto il Governo e ve lo spiegherà la sottosegretaria Pesce che ringrazio per essere qui.
Ha già promesso altri 200 milioni di euro , sempre in materia di Protezione Civile e di emergenze e poi immagino che si avvierà un decreto, per vedere anche quelle parti normative di cui ha parlato il presidente della Regione. Vedendo il decreto Genova può succedere di tutto, dalla pubblicazione del decreto alla sua conversione, l’importante è essere presenti e lavorare tutti assieme senza divisioni politiche per portare a casa la maggior parte di risorse e che siano spendibili subito per il territorio. Dal mio punto di vista c’è la massima attenzione, ho lavorato tanto per Genova e figuratevi se non lo faccio per la mia provincia”.
Giovanni Toti
“È stata una perturbazione di un’incredibile violenza e estensione che ha colpito da Ventimiglia a Sarzana ed è una cosa nuova per la nostra zona.
La provincia di Imperia non ha raggiunto fortunatamente i picchi di danni di territori come Rapallo, Santa Margherita Ligure o Portofino, che è tuttora isolato, ma evidentemente le lesioni al porto di Oneglia, le frane nell’entroterra, una serie di devastazioni sulla costa, da Ventimiglia a Diano Marina, hanno lasciato un segno.
Un segno che cercheremo di tamponare al meglio, con interventi di urgenza, concordati con i Sindaci e, dove necessario, con i privati”.
Risorse in tempo rapidi?
“Ci auguriamo assolutamente di si. Ieri è stato dichiarato lo stato di emergenza sull’intera Liguria, sono stati stanziati 6.5 milioni di euro per le somme urgenze, il presidente Conte ha dichiarato di avere 200 milioni di euro a sua disposizione, attuabili attraverso un semplice atto del Consiglio dei Ministri, ci auguriamo che lo si faccia al più presto. Stiamo ancora facendo una stima dei danni, non è una questione di ore, ma servono in fretta fondi e soprattutto servono regole che ci permettano di spenderli efficacemente e rapidamente”.
Giacomo Chiappori
“Sono abituato a dire le cose che penso, e qualche volta danno fastidio. Per mettere a posto un po’ le cose, in effetti noi abbiamo una carrellata di miliardi di anni, ma suggerisco due cose veloci che sono partite proprio questa mattina.
Noi non abbiamo bisogno di presentarvi le schede, abbiamo bisogno che qualcuno venga con noi a presentare le schede e quando le schede sono presentate, non si arrivi dicendo ‘adesso vediamo e poi facciamo’ e poi le schede rimangono qui.
In questa maniera noi ad esempio su Diano Marina avremmo potuto evitare i drammi che sono successi, però abbiamo delle progettazioni che risalgono nel tempo e non vengono mai alla luce.
Il problema è anche questo qua. Usare una struttura, che non è quella dei Comuni, ma una task force che venga, veda e faccia. Una cosa che ho beccato al volo dalle parole di Toti, quella di utilizzare il materiale di risulta per riempimento.
Questo è già una bella cosa, noi abbiamo cercato per anni di farlo. Queste cose vanno fatte, non è possibile non farle, se le facciamo eliminiamo dei danni e abbiamo la possibilità di realizzarle.
Tra le cose che sono successe, noi alle 10 di sera non possiamo dire alle scuole di chiudere o aprire. L’allerta arancione è quella di dire che non è nostra competenza dire se si chiudono o non si chiudono le scuole. Se si applica un’allerta arancione io non ho più la possibilità di comunicare coi presidi, se non tramite un sms che abbiamo. Ma che non arrivano e quindi creano dei seri problemi.
Il tutto è derivante dal fatto che se succede qualcosa è colpa nostra. Per non essere colpa nostra, la diamo agli altri. L’allerta arancione, o diventa una consuetudine chiedere le scuol , oppure dicendo io le lascio aperte dicendo chi li vuol portare li porta, chi non vuole portarli non li porta e comunque sono giustificati se i ragazzi non vanno a scuola.
Non deve essere una competenza dei Comuni, non è possibile.
Serve velocizzare. I fiumi questa volta ci è andata bene, con il mare che c’era, se ci fosse stata anche la piena dei fiumi eravamo finiti. Sarebbe stata una disgrazia“.
Alessandra Pesce
“Poichè questo evento è esteso e riguarda 10 regioni , dobbiamo mettere a punto una strategia di coordinamento per il rilievo dei danni nelle 10 regioni colpite. Ci vuole un’azione di coordinamento forte che partirà già da lunedì.
Ciascuna Regione deve evidenziare le modalità e le infrastrutture che dobbiamo assolutamente richiedere come compensazione del danno”.
I 200milioni di cui ha parlato il Premier Conte?
“Quei 200 milioni saranno disponibili una volta assegnate alle priorità gli attuali 35 milioni di euro che sono stati stanziati ieri sera. Alla Regione Liguria è stata stanziata una quota pari a 6.5 milioni di euro. Una volta definite queste priorità e assegnate queste risorse, saranno assegnate le altre risorse. Ci vuole anche un pò di tempo per capire dove questi danni sono localizzati, quali azioni si devono intraprendere. C’è una collaborazione molto forte fra tutte le istituzioni. Il problema è che appena si inizia la colta dei danni si presenta un altro evento calamitoso, bisogna aspettare che la situazione meteo si stabilizzi”.