Si è svolto questo pomeriggio presso la sede Comunale l’incontro per fare il punto sui danni conseguenti alla mareggiata e alle avversità meteorologiche, tra il sindaco di Imperia Claudio Scajola e il presidente della Regione Giovanni Toti, accompagnato dall’assessore regionale Marco Scajola.
Dopo un colloquio a porte chiuse durato oltre un’ora, le autorità, alla presenza degli assessori comunali, hanno spiegato alla stampa l’oggetto della riunione.
A seguito del recente “botta e risposta” tra Scajola e Toti sulle modalità di emissione dell’allerta meteo, i due si sono detti “né in pace né in guerra”.
Nel primo pomeriggio di oggi, subito dopo il vertice in prefettura, il sindaco Claudio Scajola, affiancato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e alcuni assessori, ha effettuato un sopralluogo sul porto di Oneglia, simbolo dei danni causati dal maltempo nel capoluogo ponentino.
Giovanni Toti e Claudio Scajola
“Nè pace nè guerra, in politica a volte si fanno scelte diverse, a volte si fanno scelte uguali nella convinzione di fare il bene delle istituzioni. Quando si fa bene e quando si sbaglia. Credo che sia una visione comune anche con l’onorevole Scajola.
Abbiamo parlato di tante cose utili ai cittadini di questa città, il piano di investimenti sul fondo strategico regionale di cui avevamo già parlato a Genova, su cui abbiamo fatto un ulteriore approfondimento.
Abbiamo parlato di tutti gli investimenti che è possibile garantire il più presto possibile. Abbiamo bisogno di comuni che mettano il più presto possibile mano ai cantieri. Credo che Imperia abbia la possibilità di farlo, dopo forse qualche anno di troppo di inerzia.
Abbiamo parlato ovviamente dei danni legati a quest’ultima ondata di maltempo, tra cui il molo del porto storico di questa città che certamente deve essere uno dei primi da finanziarie e da recuperare per la sicurezza del porto, ma anche per dare un segnale di efficienza della macchina pubblica cittadina”.
Sindaco, questo lavoro del molo lungo del porto di Oneglia si farà in tempi brevi?
“Come ha detto il Presidente abbiamo parlato di due temi. Il primo è il fondo strategico della Regione, dove avevamo già concordato in una disponibilità da parte del Presidente a Genova a metà ottobre. Oggi abbiamo perfezionato la nostra richiesta che è anche di diversi milioni sul fondo strategico che ha trovato accoglienza dal Presidente che dovrà fare il suo iter.
Il secondo tema, quello della elencazione dei danni che le mareggiate, soprattutto e le piogge hanno fatto alla città di Imperia, anche questa dotata di documentazione, dove la prima urgenza immediata è quella del molo di Oneglia.
Mi pare ci sia stata, come ha detto il presidente, una accoglienza positiva delle nostre richieste che sembrano giuste e sostenute dalla documentazione”.
Quindi possiamo parlare di un asse Comune di Imperia-Regione?
“Noi siamo due rappresentati di due importanti istituzioni. La Regione e il Comune. I rapporti istituzionali per chi crede nelle istituzioni, come il Presidente della Regione e come il sindaco di Imperia, deve essere un rapporto di correttezza e di chiarezza.
Questo rapporto di correttezza e di chiarezza da quando sono sindaco non è mai mancato. Il piano politico, come è stato anche ribadito, ha talvolta delle divergenze.
Nel clima di cambiamento e di complicazione dello scenario politico italiano, mi pare sia comprensibile”.
6,5 milioni e mezzo di euro per la Liguria?
Toti:“Sono pochi, come sono pochi 15 per il Veneto, come sono pochi 4 per le altre Regioni. Sono 53 milioni su 11 regioni che hanno avuto uno stato di emergenza, comprese le provincie autonome di Trento e di Bolzano.
Sul fondo grandi emergenze della presidenza del Consiglio , normalmente le cifre che si stanziano sono queste e servono per le prime emergenze.
Ci sono, dicono, 200 milioni di euro pronti ad essere risuddivisi sulle regioni in base ad una prima stima dei danni e certamente sarà già un gradino aggiunto.
La proporzione dei danni fatti dal maltempo in Italia in questo ultimo mese, non è tale che si affronti con un unico provvedimento di legge.
Occorre ragionare con il fondo grandi emergenze della legge di Protezione Civile, occorre ragionare sul gettito e sull’utilizzo degli avanzi primari delle Regioni e dei Comuni, sulle spese non procrastinabili urgenti della presidenza del Consiglio.
Credo che occorra anche rimodulare e specificare meglio tutti i fondi di investimento, i vari fse, tutti i vari fondi di sviluppo e coesione, tutto quello che possiamo rimodulare nei prossimi anni perchè stiamo parlando di 2 miliardi di anni, non saprei neanche quantificarli nel complesso.
Poi ragioniamo in prospettiva anche per un grande piano di ammodernamento e ristrutturazione di questo paese che non ci consenta poi di spendere come abbiamo fatto 10 miliardi di euro negli ultimi 7 anni di calamità, oppure noi rincorreremo sempre danni che diventano più onerosi man mano che invecchiano le nostre infrastrutture e che invecchia questo paese”.
Lei è d’accordo con quello che ha detto il sindaco oggi di nominare i Presidenti della Regione come commissari?
Toti: “Si, ma si è sempre fatto. Lo facevano loro al Governo. È una prassi”.
Claudio Scajola:“È che devono farlo velocemente, sono troppo lenti in questa fase. Non vogliamo correre il rischio di fare come il ponte di Genova”.
Toti:“Ora i Commissari di colpo sono diventati una cosa che va di moda. Voi non sapete quanti Commissari abbiamo in Liguria nominati nel corso del tempo sul dissesto idrogeologico. Solo io penso di essere Commissario a 4 o 5 cose differenti.
Molti sindaci sono Commissari per i lavori nelle loro città, alcuni dirigenti della Regione sono Commissari per emergenze di caratteri minori.
Il Commissario in Italia è una figura che talvolta va di moda e talvolta di meno, ma c’è sempre stato”.
Claudio Scajola:“L’importante è mettere il potere ai Commissari, che possono operare velocemente”.