Si è svolto oggi presso l’auditorium della Camera di Commercio Riviere di Liguria a Imperia il convegno dal titolo “2018: Anno del cibo italiano, etica, cultura e identità”, all’interno degli eventi di Olioliva 2018.
Presenti come relatori mons. Antonio Suetta, vescovo della Diocesi di Ventimiglia e Sanremo, dott. Alberto Grimelli, Direttore responsabile Teatro Naturale, Prof.ssa Roberta Garibaldi, professore Università di Bergamo e Coordinatore dell’Osservatorio sul Turismo enogastronomici in Italia, Ten. Col. Mario Fiordaliso, Comandante Reparto Tutela Agroalimentare Torino, prof. Franco Manti, Docente di Etica Sociale all’Università di Genova, dott.ssa Beba Molinari, dell’università di Imperia, dott.ssa Natasha Cola, dell’Università di Genova.
Presenti anche Enrico Lupi, Vice presidente Vicario CCIAA Riviere di Liguria e Presidente Associazione Nazionale Città dell’Olio, il prefetto Silvana Tizzano, il vice sindaco di Imperia Giuseppe Fossati, il presidente della Provincia Fabio Natta e numerose altre autorità civili e militari del territorio.
Enrico Lupi
“Nell’anno del cibo italiano nel mondo abbiamo coniugato il tema del cibo al nostro territorio, che esprime eccellenze nell’ambito dell’agroalimentare, attraverso spiritualità, sicurezza, filosofia, etica, comunicazione e molto altro. Contributi forti e dialoganti tra loro.
Pubblicheremo gli atti di queste relazioni. Una piattaforma culturale che dà a Olioliva una dimensione di prestigio”.
Franco Manti
“Ho parlato di Biocultura e di Etica della Biocultura. Per Biocutlura si intendono tutte quelle attività umane nelle quali piante e animali vengono usati per scopi umani come cibo e ricerca. Questo rapporto è fondamentale perché noi viviamo in un ecosistema. Non siamo padroni del mondo, ma parte dell’ecosistema. Dobbiamo strutturare un rapporto per il quale la nostra presenza nell’ecosistema sia meno catastrofica possibile. Noi abbiamo ridotto di molto la biodiversità. Dovremmo ricostruire un rapporto più equilibrato con l’ambiente. L’etica della Biocultura è fondamentale per produzioni legati al territorio, sviluppando l’economia sulla base di un rapporto equilibrato e sostenibile con il territorio”.
Alberto Grimelli
“Oggi il 25% delle foto, dei video, che vengono trasmessi in rete e nei social network ha a che fare con il cibo. Cibo e comunicazione sono collegati. Quando andiamo in un posto ci piace provare nuove esperienze. La curiosità è uno degli aspetti più importanti del legame tra cibo e comunicazione. Possiamo davvero proiettarci in un modo diverso nella relazione con il cibo, in maniera più proattiva, facendo in modo che il cibo non sia solo nutrirsi ma anche rispetto dei valori e dell’artigianato”.
Antonio Suetta
“Il cibo come paradigma per decifrare il mistero dell’esistenza e dell’identità dell’uomo, da un parte attraverso la relazione con Dio e dall’altro attraverso la relazione con gli altri. L’uomo per sua natura è fragile, dipende da Dio e dagli altri. Il cibo è un aspetto evidente di questa esperienza. Abbiamo bisogno di mangiare tutti i giorni per vivere, è una necessità che costantemente si rinnova. Questo ci riconduce non solo a considerarlo sotto l’aspetto dell’utilità ma anche del simbolo. L’uomo è costitutivamente fame e desiderio. Dio educa il suo popolo che l’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola di Dio. Quindi riconoscenza. Il cibo rientra profondamente nell’esperienza della felicità e del benessere. L’immagine del banchetto del convito non evoca solo il saziare un appetito, ma anche gli aspetti di condivisioni con gli altri, con la natura, con la storia, che rende piena la vita dell’uomo”.