Si è aperto questa mattina, in Tribunale a Imperia, il processo che vede sul banco degli imputati sette attivisti accusati di disturbo alle persone e getto pericoloso di cose per le contestazioni nei confronti del leader della Lega, oggi Ministro dell’Interno, Matteo Salvini in occasione della sua visita a Imperia il 17 maggio 2015 presso il Bar 11.
Davanti al Giudice Monocratico Marta Maria Bossi sono sfilati cinque testimoni, quattro agenti di Polizia, Angelo Fioriello, Gabriele Ciampi, Roberto Macrì e Roberto Ferrando, e la titolare del Bar 11 Monica Tondelli.
I sette imputati, Cafiero Guasco, Florio Noto, Guglielmo Mazzia, Francesco Scopelliti, Ingrid Pedrazzini, Valerio Romano e Roberto Raineri, sono difesi dall’avvocato Francesco Fazio. Il Pubblico Ministero è Barbara Bresci. Sono accusati di aver lanciato uova e carta igienica contro Matteo Salvini.
Il processo è stato rinviato al 19 aprile 2019 per l’esame dell’ultimo teste del Pubblico Ministero, l’esame degli imputati e l’esame dei primi quattro testimoni della difesa.
Angelo Fioriello, agente Digos
“Era in programma un incontro dell’On. Salvini con i simpatizzanti della Lega al Bar 11. Quando siamo arrivati sul posto, erano già presenti i manifestanti. Stavamo vicino all’On. Salvini perché non succedesse niente. Ci è arrivato di tutto, uova, accendini, carta igienica, sassolini. Non ho visto chi tirava, ero intento a proteggere l’On. Salvini. Non ho proceduto all’identificazione. Un mio collega è stato attinto da un uovo. L’On. Salvini non è riuscito a parlare e siamo andati via.
Non posso affermare che sia stato uno degli odierni imputati a lanciare gli oggetti perché non ho visto”.
Gabriele Ciampi, agente Digos
“Insieme al collega Fioriello eravamo stati assegnati al dispositivo di tutela dell’On. Salvini. Quando siamo arrivati al Bar 11 erano già in corso delle contestazioni. Oltre al cordone di Polizia c’erano circa quaranta persone che contestavano verbalmente Salvini, anche con lanci di oggetti. Ad esempio carta igienica e uova. Il lancio di oggetti proveniva da queste quaranta persone. Un uovo ha colpito il sottoscritto. E’ arrivato anche un accendino. Sono state colpite dagli oggetti anche altre persone, in particolare alcuni simpatizzanti della Lega. Io non ho identificato i contestatori.
L’evento si è svolto con tensioni. Abbiamo dunque dovuto attuare delle cautele, come l’ingresso dell’On. Salvini da un’entrata secondaria. All’esterno era allestito un banchetto con buffet. La contestazione è durata 10-15 minuti”.
Ispettore capo Roberto Macrì
“Siamo stati impiegati nel servizio di ordine pubblico per la visita dell’On.Salvini. A me spettava l’osservazione di eventuali proteste. Era infatti previsto un presidio di protesta per il comizio dell’On. Salvini al Bar 11. C’erano circa 50 persone concentrate davanti al bar, a una trentina di metri dal banchetto. Avevano un megafono e alcune casse. La musica, ad alto volume, era intervallata da insulti e epiteti nei confronti dell’On. Salvini.
Non ho identificato tutti i contestatori, ma buona parte si, in particolare parecchi attivisti che su Imperia sono parte del centro sociale La Talpa e L’Orologio e dell’Arci Camalli.
I contestatori erano parecchio petulanti con il megafono, era dunque difficile anche solo fare un discorso. Per motivi di opportunità l’incontro dell’On. Salvini venne sposato all’interno del bar.
Inizialmente i manifestati erano a distanza di sicurezza, circa 30 metri. All’arrivo dell’On. Salvini, però, si sono spostati verso il bar, iniziando a lanciare rotoli carta igienica, poi, successivamente, a distanza di poco tempo, uova e oggetti di varia natura, fischietti, accendini, sassolini.
Il cordone di Polizia inizialmente non era schierato perché la contestazione era solo verbale. Poi fu necessario l’intervento del Reparto Mobile, sia con gli agenti in tenuta antisommossa, sia con un mezzo blindato per fare da barriera.
Alcuni oggetti colpirono un collega a tutela dell’On. Salvini e alcuni simpatizzanti della Lega. Le uova colpirono chiaramente anche gli arredi del bar.
Salvini entrò all’interno del bar per motivi di sicurezza. A quel punto terminò il lancio di oggetti, ma continuò la contestazione verbale.
Io mi sono occupato dell’identificazione dei manifestanti. Ho riconosciuto Guasco Cafiero. Aveva con sé delle uova che custodiva nello zainetto. Gli ho visto tirare delle uova. Noto Florio l’ho visto mentre lanciava un accendino o un fischietto. Gli altri, Mazzia, Scopelliti, Pedrazzini, Romano, Raineri, sono stati immortalati dalle immagini della Scientifica mentre lanciavano rotoli di carta igienica.
Non parlerei di interruzione dell’evento. Diciamo il comizio dell’On. Salvini è durato meno rispetto al programma. La contestazione è durata circa 20 minuti.
All’esterno del locale l’evento è stato effettivamente interrotto, ma poi spostato all’interno, per motivi di sicurezza. Io però non sono entrato. Non so dire se sia stato fatto regolarmente o no. All’interno è durato circa 10 minuti, poi l’On. Salvini è uscito”.
Roberto Ferrando, assistente capo
“Era prevista la visita a Imperia dell’On. Salvini per un breve comizio. Noi eravamo incaricati del servizio di osservazione, a margine della manifestazione.
Al nostro arrivo i contestatori già presenti. C’era però solo un grande frastuono per via del megafono e delle casse.
Dopodiché la situazione è degenerata, con lancio di uova, carta igienica, fischietti e accendini. Sono stati colpiti agenti di scorta, arredi bar e simpatizzanti della Lega.
Conoscevo alcune delle persone che erano lì a contestare. Vidi il gruppo, ma non riconobbi nessuno specificatamente.
Poi ha visionato le immagini. Ricordo Guasco Cafiero presente sul posto con uno zainetto con dentro due contenitori di uova. Le passò ad altri manifestanti.
Gli altri imputati? Noto si vedeva dalle telecamere mentre lanciava qualcosa di metallico. I restanti sono stati identificati come autori del lancio di carta igienica”.
Monica Tondelli, titolare Bar 11 piazza De Amicis
“Io sono esercente del Bar 11. Il 17 maggio 2015 ci fu un aperitivo nel mio locale che mi era stato chiesto dagli operai Agnesi per salvaguardare l’azienda. Poi, purtroppo, è servito a poco.
C’era un buffet nel dehor del bar. Arrivò Salvini scortato dalle forze dell’ordine. Passò dall’entrata laterale. Ci furono un po’ di disordini. Furono lanciati degli oggetti, tirati non a noi magari, ma hanno preso anche a noi.
Io nei giorni prima avevo scritto sulla mia pagina FB che speravo non ci fossero contestazioni. Noi siamo stati danneggiati. Abbiamo ricevuto uova, carta di igienica, accendini. E stato mortificante, antipatico. Anche perché noi non c’entravamo nulla con la contestazione politica. Il dehor è stato imbrattato dal lancio di uova.
Ad un certo punto Salvini è stato accompagnato dentro il locale anche per evitare un eventuale contatto. Le uova hanno colpito alcune persone che erano lì, simpatizzanti della Lega.
Salvini, una volta entrato, quasi alla velocità della luce è stato accompagnato di nuovo fuori, dall’uscita secondaria. Siamo rientrati nel bar perché c’era confusione. All’interno Salvini non ha detto nulla, se ne è andato quasi subito”.