23 Novembre 2024 16:05

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23 Novembre 2024 16:05

L’On. Muroni (Leu) in biblioteca a Imperia:”Italia, Paese fragile, no a cemento e termovalorizzatori”/ foto e video

In breve: L'evento organizzato dall’associazione culturale ApertaMente Imperia, la Chiesa Evangelica Valdese, con il supporto del CE.S.P.IM, ha registrato anchel’intervento del Prof. Alberto Gabrielli. 

In una sala conferenze gremita, ieri sera in Biblioteca a Imperia,  si è parlato di clima, di raccolta differenziata e di lotta alla plastica. Ospite d’onore Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente (oggi deputata di Liberi e Uguali) che ha tenuto una conferenza dal titolo:  La sfida del clima che cambia”. L’evento organizzato dall’associazione culturale ApertaMente Imperia, la Chiesa Evangelica Valdese, con il supporto del CE.S.P.IM, ha registrato anchel’intervento del Prof. Alberto Gabrielli.

L’intervista all’On. Rossella Muroni sulle politiche ambientali e i cambiamenti climatici.

Com’è la situazione dell’ambiente in Italia? 

“Da una parte è oggettivamente una situazione molto critica, noi come paese stiamo conoscendo la violenza del mutamento climatico. Per anni, noi ambientalisti siamo stati inascoltati quando parlavamo di mutamento climatico, purtroppo gli ultimi episodi delle ultime settimane ci testimoniano di un Paese fragile che non ha una strategia contro il mutamento climatico, una strategia che parta dal rafforzamento dei territori. Contemporaneamente noi siamo un Paese dalla grandi potenzialità, penso ai temi dell’economia circolare che con il riutilizzo delle materie aiutano nella battaglia per difendere il clima, lì saremmo pronti perché abbiamo molti brevetti e molte innovazioni che hanno il cuore italiano e che potrebbero creare un’economia alternativa che risponda da una parte alla sfida del clima e a una sfida economica che è quella della creazione di nuovi posti di lavoro”. 

Il Governo attuale come si sta comportando dal punto di vista ambientale? 

“Devo dire che personalmente sono molto preoccupata, naturalmente non appartengo a questa maggioranza ma ho sempre pensato che la sensibilità del movimento 5 stelle avrebbe, su questo tema, potuto fare la differenza e invece a partire dall’ultimo decreto, il cosiddetto Decreto Genova,  all’interno del quale sono stati approvati due condoni edilizi e l’autorizzazione di spargere i fanghi in agricoltura senza dare una normativa mirata al Paese, ecco questi sono già due segnali che mi preoccupano molto così come mi preoccupano le dichiarazioni di Salvini che proprio l’altro ieri ha annunciato in Campania la costruzione di termovalorizzatori come se bruciare rifiuti, nel 2018 fosse la soluzione più innovativa e invece non è così. Credo che purtroppo questo connubio con la Lega stia un po’ spegnendo le stelle del Movimento 5 Stelle che invece aveva fatto di questi temi un elemento indentitario anche a loro merito va detto. Spero che invece il Paese su questo tema non venga portato indietro, noi non abbiamo bisogno di nuovo cemento o di bruciare rifiuti. Noi abbiamo bisogno di un Paese che sul tema della messa in sicurezza del territorio, della rigenerazione urbana, del riciclo dei materiali faccia economia e soprattutto aiuti i cittadini a vivere in un ambiente più sano”. 

In una città come Imperia che ha poco più del 30% di raccolta differenziata, cosa può fare il singolo cittadino?

“Innanzitutto cittadino quando va a votare se lo dovrebbe ricordare e già questo sarebbe moltissimo. I cittadini sono fondamentali perché nell’epoca dell’economia circolare noi abbiamo bisogno di una raccolta differenziata fatta molto bene, la raccolta fatta bene è una raccolta “porta a porta” che inizia nelle cucine degli italiani. C’è bisogno di un coinvolgimento di cittadini consapevoli, di amministrazioni che puntino su questo elemento per risolvere la questione dei rifiuti e poi di una classe imprenditoriale che sviluppi nuova economia, nuovi filoni industriali proprio sul recupero e sul riutilizzo dei materiali. I cittadini possono fare molto, poi è vero che c’è bisogno delle politiche e le amministrazioni che decidono, però ci vogliono anche i cittadini consapevoli che collaborino e soprattutto non sporchino, perché qualcuno i rifiuti per strada li getta e non credo sia il sindaco in prima persona”. 

Quali sono i progetti di Legambiente per il prossimo futuro? 

“La Legambiente lavora da moltissimi anni e continuerà a lavorare sul tema della lotta alla plastica perché la plastica che per molti anni ha rappresentato anche un sinonimo di benessere per tanti italiani, continua ad essere uno dei rifiuti più devastanti e rende a rischio i nostri mari ma anche la nostra alimentazione perché le microplastiche rientrano nella catena alimentare. Stiamo lavorando moltissimo su questi temi, così come stiamo continuando a lavorare sul fronte del volontariato perché la partecipazione dei cittadini è fondamentale e stiamo lavorando moltissimo sul monitoraggio dei rifiuti che noi troviamo spiaggiati per capire qual’è poi a filiera negativa che rende i nostri mari e le nostre spiagge così sporchi. È teme che la Legambiente porta avanti da molti anni e che sta organizzando e realizzando il network a livello mondiale, siamo andati anche all’O.N.U. per parlare di questi temi. Io spero che prima o poi nel nostro Paese, come chiediamo da anni come Legabiente, la politica si accorga che parlare di questi temi non è occuparsi di temi minori ma invece è strategico e può davvero rappresentare un’altra idea di Paese e di futuro”. 

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