26 Dicembre 2024 19:08

26 Dicembre 2024 19:08

Imperia: insulti all’ex Procuratore Cavallone, l’avvocato Rovere condannato per diffamazione. 30 mila euro di risarcimento

In breve: L'avvocato sanremese, in due occasioni diverse, espresse pubblicamente il proprio malumore per l'inchiesta. Da qui l'accusa di diffamazione

Trentamila euro di risarcimento danni per aver diffamato pubblicamente l’ex Procuratore Capo del Tribunale di Sanremo Roberto Cavallone. Questa la condanna inflitta dal Tribunale di Torino, sezione civile, all’avvocato Andrea Rovere del foro di Imperia.

Insulti all’ex Procuratore Roberto Cavallone: condannato l’avvocato Andrea Rovere

La vicenda ha origine nel 2013 quando l’allora Procuratore Capo del Tribunale di Sanremo Roberto Cavallone (successivamente Sostituto Procuratore a Imperia) iscrisse nel registro degli indagati, con l’accusa di ricettazione, il manager Giuseppe Argirò e il suo avvocato, Andrea Rovere. Secondo l’accusa, i due erano entrati in possesso di atti coperti dal segreto istruttorio, segnatamente la relazione finale dei Carabinieri sull’inchiesta “La Svolta” relativa alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel ponente ligure. 

Gli atti furono trovati a casa di Argirò nell’ambito di una perquisizione relativa ad un’altra inchiesta condotta dalla Polizia Postale, in particolare dall’Ispettore Capo Ivan Bracco.

L’inchiesta si chiuse nel 2015 con l’archiviazione, in quanto Rovere dimostrò di aver ricevuto gli atti, in qualità difensore di uno degli indagati, dal Tribunale del Riesame di Genova.

L’avvocato sanremese, in due occasioni diverse, espresse pubblicamente il proprio malumore per l’inchiesta. Da qui l’accusa di diffamazione.

Gli episodi contestati

Due gli episodi contestati all’avvocato Rovere.

  • 21 novembre 2013

In una conversazione all’interno di un bar antistante il Tribunale di Imperia, il 21 novembre 2013, rivolgendosi a due magistrati, pronunciò frasi offensive all’indirizzo di Cavallone. “mi ha iscritto nel registro degli indagati per ricettazione, quegli atti se li può infilare nel culo […] sto pezzo di merda […] sto bastardo […] diglielo a quel pezzo di merda, a Cavallone, che io lo faccio diventare piccolo così”.

  • 14 febbraio 2015

In una conversazione sul social network Facebook, Rovere definì Cavallone e Bracco “predicatori non praticanti della legalità”.

Cavallone, oggi Sostituto Procuratore a Roma, difeso dall’avvocato Santo Trovato del foro di Messina, aveva chiesto un risarcimento danni di 120 mila euro, richiesta accolta dunque solo in parte.

I legali dell’avvocato Rovere, Roberto Carfagno e Matteo Morini, si riservano di presentare ricorso in Appello.

 

 

 

Condividi questo articolo: