Il chiosco dei fiori del cimitero di Oneglia, sito in via Pindemonte, rischia la demolizione. Lo si apprende da una recente ordinanza del Tar in merito al ricorso presentato dai proprietari della struttura contro l’ordinanza di demolizione notificata dal Comune di Imperia nel luglio del 2017.
Il chiosco dei fiori del cimitero rischia la demolizione: il caso approda al Tar
Nella causa approdata al Tar sono coinvolti quattro soggetti, i proprietari del chiosco, il Comune di Imperia (non costituitosi in giudizio), l’Autostrada dei Fiori (costituita in giudizio), Rfi e Italferr (non costituite in giudizio).
L’ordinanza di demolizione del Comune di Imperia, come anticipato, è datata 5 luglio 2017 (90 giorni per l’ottemperanza), e ha fatto seguito all’atto di diniego dell’istanza di accertamento di conformità urbanistica presentata in data 11 settembre 2014 dai proprietari del chiosco. Secondo gli uffici comunali la struttura presenterebbe “un’asserita difformità rispetto al progetto assentito con permesso di costruire n. 328 di data 30 agosto 2005”.
L’ordinanza è stata sospesa nel novembre del 2017 dal Tar Liguria che ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dai titolari del chiosco, i quali lamentano la mancata comunicazione, da parte del Comune, del diniego all’istanza di accertamento, atto, quest’ultimo, propedeutico al provvedimento di demolizione.
Il chiosco dei fiori del cimitero rischia la demolizione: le decisioni del Tar
Nell’ordinanza con la quale il Tar ha sospeso il provvedimento di demolizione del chiosco, i giudici motivano così la decisione di accogliere la richiesta di sospensiva dei titolari della struttura, anticipando un giudizio tutt’altro che positivo sull’operato del Comune.
“L’attuale collocazione del manufatto di cui è stata ingiunta la demolizione derivò dall’attività negoziale intercorsa tra la dante causa delle ricorrenti, l’amministrazione civica, la società autostradale e quelle ferroviarie – scrivono – e la sopravvenuta considerazione del carattere illegittimo dell’ubicazione dell’attività avrebbe potuto indurre l’amministrazione a prendere in esame l’opportunità di ricollocarla, attesa la ragione per cui essa venne spostata rispetto alla pregressa sede”.
“L’appurata assenza di una valutazione da parte degli enti intimati e resistenti – si legge – integra il presupposto del danno grave e irreparabile necessario per accedere alla domanda cautelare proposta”.
Dopo la sospensione del novembre 2017, il caso è tornato in aula lo scorso 21 novembre. In quella sede il Tar ha deciso di chiedere al Comune di Imperia il deposito, entro 30 giorni, di ulteriore documentazione a suffragio del provvedimento demolizione, in particolare “di produrre in giudizio una relazione sui fatti di causa e di depositare il progetto allegato al permesso di costruire n. 328 del 2005, nonché la prova della notifica alle ricorrenti del provvedimento di diniego dell’istanza di accertamento di conformità presentata in data 11 settembre 2014, adottato in data 13 giugno 2016″.
L’udienza è stata rinviata al marzo del 2019.