15 Novembre 2024 08:26

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15 Novembre 2024 08:26

Imperia: caso Gabrielli, la minoranza di centrodestra replica al Sindaco. “Per Scajola il consiglio non esiste. Avvisaglie di dittatura”/Foto e video

In breve: I consiglieri del centrodestra hanno riunito la stampa per spiegare le motivazioni del loro allontanamento dall'aula durante il consiglio comunale di ieri.
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“Siamo convinti dell’inopportunità di quello che ha fatto il sindaco Scajola e di come non ha considerato il consiglio comunale, per lui il consiglio comunale non esiste”. Con queste parole il consigliere comunale Luca Lanteri commenta i fatti avvenuti ieri in Consiglio Comunale, a seguito della bagarre sul caso Gabrielli.

“Chi fa qualcosa con il proprio cervello non deve essere attaccato in questo modo, altrimenti andiamo in dittatura“. Ha aggiunto il consigliere Gianfranco Gaggero.

Polemiche in consiglio per il conferimento della cittadinanza onoraria al prefetto Franco Gabrielli

Nella serata di ieri, diversi consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula durante la votazione per il conferimento della cittadinanza onoraria al prefetto Franco Gabrielli, sostenendo l’inopportunità della proposta del sindaco Claudio Scajola. 

La presa di posizione dei consiglieri ha scatenato la rabbia dell’ex ministro, che li ha apostrofati con la parola “indegni”, dopo aver ricevuto la notizia della rinuncia della cittadinanza da parte del capo della polizia.

Oggi, poco prima della seconda seduta del consiglio comunale, i consiglieri del centrodestra Luca Lanteri, Monica Gatti, Davide La Monica, Gianfranco Gaggero e Alessandro Savioli hanno riunito la stampa per spiegare le motivazioni del loro allontanamento dall’aula

Luca Lanteri

“Rispediamo al mittente quello che ha detto in un momento di grande traviatura ieri sera il sindaco, ci ha additato uno per uno, con nomi e cognomi, dicendo che siamo indegni del consiglio comunale.

Noi siamo degni, rappresentiamo chi ci ha votato, andiamo avanti sulla nostra strada, rispondiamo alla nostra coscienza e non alla sua. Non aspettiamo certamente che ce lo dica lui di essere degni o meno.

Ieri sera ho fatto un intervento a nome dei colleghi del centrodestra, che ringrazio per la proficua collaborazione su tutte le pratiche e anche su questa importante.

Noi non eravamo d’accordo con le procedure che ha seguito il sindaco, ritenevamo non opportuno quello che stava facendo vista la sua condizione e situazione personale. Non abbiamo nulla contro il prefetto Gabrielli, verso il quale nutriamo una profondissima stima, il problema nasce a Imperia. Un sindaco che ha in corso un processo che lo vede imputato per aver aiutato Amadeo Matacena, condannato in via definitiva per associazione mafiosa.

Riteniamo che il sindaco avrebbe dovuto fare la proposta una volta concluso positivamente il processo. Noi siamo garantisti fino in fondo e ci auguriamo che tutto si risolva nel modo migliore, ma quello che ha fatto non doveva essere fatto.

Ribadiamo la stima a Gabrielli. Ci è dispiaciuto quello che è successo, ma siamo convinti dell’inopportunità di quello che ha fatto il sindaco Scajola e di come non ha considerato il consiglio comunale, per lui il consiglio comunale non esiste. Prima doveva esprimersi il consiglio comunale, poi dare notizia e mandare gli inviti per la cerimonia”.

Monica Gatti

“Voglio chiarire la posizione mia e della Lega Liguria Salvini. Ritengo che quanto successo ieri sera sia il risultato a una procedura non adeguata al provvedimento in questione. Simili delibere dovrebbero essere condivise e proposte ufficialmente da tutto il consiglio comunale anche attraverso una mozione sottoscritta da tutti i consiglieri, così non è stato. Nelle riunioni delle commissioni consiliari non si votano le pratiche, gli assessori competenti le illustrano informando i consiglieri dell’intenzione dell’amministrazione.  L’invito recapitato anzitempo e la discutibile opportunità temporale hanno fatto il resto.

Ho abbandonato l’aula non perché avessi qualcosa contro il prefetto dott. Franco Gabrielli, anzi è una figura a cui va tutta la mia stima, ma per l‘iter seguito poco partecipato e monopolizzato dal sindaco“.

Davide La Monica

“Al fine di sgomberare il campo da ulteriori equivoci e strumentalizzazioni già avvenuti ieri dal sindaco e oggi dal vicesindaco, voglio chiarire che in astratto la scelta di conferire la cittadinanza onoraria al dott. Gabrielli è una scelta che condividiamo in toto, perché il valore della persona non si discute. Ha avuto una carriera esemplare, sempre in prima linea sulla lotta anti terrorismo.

Il problema è il modus operandi del sindaco, di cui ci eravamo già lamentati in passato, che denota la totale mancanza rispetto dei gruppi di opposizioni. L’averci inviato prima della decisione è una gaffe colossale. 

Per quanto riguarda le pendenze giudiziarie del sindaco siamo convinti garantisti. Per me il sindaco è incensurato che ha diritto a ricoprire l’incarico che svolge. Però, conferire una cittadinanza onoraria in questa situazione di questa gravità la riteniamo una scelta non opportuna come tempistica. Non c’era tutta questa urgenza di effettuare questa consegna”.

Alessandro Savioli

“Il sindaco ha fatto un grande errore formale di cui ha chiesto scusa. Non condividiamo il metodo di operare del sindaco. I consiglieri devono essere rispettati, devono essere libere di votare a favore, astenersi, votare contro. L’insulto che ha fatto pubblicamente come persone “indegne” lo rispediamo al mittente. Sgradevole. Inopportuno il momento storico in cui è stata proposta questa pratica, si poteva attendere la fine del processo”.

Gianfranco Gaggero

“Aggiungo che mi ha colpito che l’intervento sulla pratica è stato fatto dal più giovane elemento in consiglio comunale, l’onestà intellettuale di un giovane di 21 anno merita rispetto e un applauso. In seguito a questo intervento, siamo stati ancora più convinti di quello che abbiamo fatto.

Le conseguenze sgarbate del sindaco sono arrivate a un filo da un insulto inaccettabile. “Indegni” è un brutto termine che non si deve dire a nessuno, tanto meno a chi è lì a rappresentare i cittadini di Imperia come lui. Siamo lì a rappresentare onestamente parte della città, metà se consideriamo i consensi. Chi fa qualcosa con il proprio cervello non deve essere attaccato in questo modo, altrimenti andiamo in dittatura. Qualche avvisaglia già si vede, perché gli applausi in consiglio sono sempre più frequenti. Gli applausi sono vietati, ma applaudire quando il sindaco parla significa che c’è qualcosa che non funziona. Chiederemo di cambiare registro, la democrazia va attuata in tutti i frangenti”. 

Consiglieri di minoranza che hanno votato a favore

“I colleghi di minoranza che hanno votato a favore  – afferma Lanteri – ormai sono allineati anche nell’applaudire quando Scajola parla. Tutte le volte che non ci esprimiamo a favore è perché abbiamo delle motivazioni valide. Questo si chiama democrazia”.

“Ritengo che – aggiunge La Monica – gli esponenti del PD e di Imperia di Tutti e Imperia per Tutti che hanno votato a favore siano non più esponenti della minoranza, bensì della maggioranza. Questo è chiaro perché abbiamo visto la costituzione di un nuovo movimento politico del sindaco a cui hanno partecipato, in particolare Fabio Natta. Sono ormai esponenti della maggioranza e questa ne è stata la conferma.

Polemiche su Maria Nella Ponte

“Sottolineerei piuttosto l’intervento equilibrato del collega di minoranza Edoardo Verda – afferma La Monica – Lui e Abbo sono usciti dall’aula come noi, di cui Scajola sembra si sia dimenticato”.

“A mio avviso ha sbagliato il presidente Camiolo a non lasciarla concludere – dichiara Lanteri – perché non stava parlando della vita privata di Scajola, ma della sua vita pubblica. Non condividevo quello che diceva nel merito, ma siamo in democrazia, quindi è un dovere di tutti ascoltare quello che diceva e ognuno si regolava di conseguenza con la votazione”.

 

 

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