Non si placano le polemiche a Imperia per la notizia della cessione dell’ex pastificio Agnesi, da parte di Colussi, a una società del gruppo, la Schiva Srl, specializzata in operazioni immobiliari.
A sollevare il problema, in particolare, gli ex lavoratori Agnesi, in quanto, se l’ex fabbrica fosse oggetto di un’operazione immobiliare vedrebbero sfumare anche una delle ultime possibilità di ricollocazione, ovvero il museo della pasta che avrebbero dovuto trovare sede proprio nello stabile di via Schiva. O almeno questo secondo gli accordi sottoscritti da Colussi con Confindustria e sindacati.
Ma che società è la Schiva Srl? Gli ex lavoratori hanno davvero motivo di essere preoccupati? A leggere l’atto di scissione con il quale il Gruppo Colussi ha ceduto l’ex pastificio alla Schiva Srl, pare proprio di si.
Caso Agnesi-Colussi: la Schiva Srl
La Schiva Srl è una società con un capitale sociale di 10.400 euro. Il 97% delle quote azionarie è in mano al gruppo Colussi. Le restanti quote sono di Angelo Colussi e di una fiduciaria, la Sofir Srl.
L’oggetto sociale
L’oggetto sociale è della Schiva Srl è triplice:
- costruzione, sia diretta che mediante appalti a terzi, la ristrutturazione, l’acquisto, la vendita, la locazione e la permuta anche frazionata di fabbricati e terreni ivi compresa la loro lottizzazione e urbanizzazione.
- esercizio di opere edili in genere compresa la costruzione anche parziale di centri commerciali e artigianali, turistici, alberghieri e l’assunzione di opere pubbliche.
- gestione di centri commerciali, turistici e artigianali, di immobili, fondi agricoli ed urbani, piscine, ritrovi, centri sportivi, centri balneari e locali pubblici in genere, sia di proprietà che di terzi o demaniali, l’attività alberghiera e tutte le attività con le predette connesse.
Caso Agnesi-Colussi: la Schiva Srl e il futuro dell’ex pastificio
L’atto di scissione non sembra lasciare molti dubbi sul futuro dell’ex pastificio. Nel documento, infatti, si legge che ” tale immobile riscuote un rilevante interesse da parte di soggetti operandi nel settore immobiliare, in quanto potenzialmente suscettibile di iniziative di valorizzazione urbanistica, di riconversione e/o sviluppo immobiliare, del tutto estranee al ‘core business’ del gruppo Colussi, tradizionalmente vocato all’industria alimentare”.
Ma non è tutto, perché nel documento si legge anche che “tale scissione viene effettuata anche nell’ottica di favorire l’eventuale ingresso nella compagine sociale della società beneficiaria di nuovi partner interessati all’attività di valorizzazione, riconversione e/o sviluppo immobiliare”.
Parole che non lasciano spazio a interpretazioni. Il futuro dell’ex pastificio sembra già scritto. Gli ex lavoratori hanno già annunciato battaglia.