“La lista Casano non aveva i requisiti minimi formali per poter partecipare alle elezioni comunali a Imperia”. L’ex candidato Sindaco della lista “Insieme per Imperia”, Carlo Carpi, avanza nuovi dubbi sulla regolarità delle elezioni comunali del giugno scorso che hanno vista la vittoria, al ballottaggio, di Claudio Scajola su Luca Lanteri.
Questa mattina Carpi si è recato a Imperia per ritirare alcuni atti, annunciando contestualmente la decisione definitiva di presentare ricorso al Tar per vedere invalido il risultato delle elezioni.
Elezioni 2018, l’annuncio di Carlo Carpi: “Lista di Casano senza i requisiti minimi, farò ricorso al Tar per vedere invalidato esito del voto”
“Oggi sono venuto a Imperia a ritirare le copie degli atti che avevo già visionato precedentemente al mio annuncio al ricorso al Tar per invalidare le elezioni. Questi atti fotocopiati dal Comune dimostrano, come in particolar modo la lista Casano non avesse i requisiti minimi formali per poter partecipare.
Nonostante questo è stata ammessa dal Comitato Elettorale Circondariale , costituito dal Comune e dalla Prefettura, in mancanza completa dei requisiti di legge.
Come possiamo vedere, l’atto di raccolta delle firme in realtà si dimostra essere un elenco di fogli sui quali viene appiccicato il simbolo di Casano e per ogni foglio di firme raccolto non c’è l’autentica.
Questi fogli sono privi di efficacia legale, non sono nè più nè meno di un elenco di firme raccolte su un foglio bianco.
Pare che Casano all’atto della presentazione si sia difeso sostenendo che era un errore del Comune. In effetti, l’errore del Comune c’è stato, questa documentazione era stata presentata sul sito internet dell’ufficio elettorale del Comune, ma io appena vista ho segnalato al segretario generale questa irregolarità che poi è stata sanata e corretta in tempo ampiamente ragionevole, rispetto alla data del deposito.
Questo dimostrerebbe l’inidonietà alla lista Casano di partecipare alle elezioni e di aver raccolto quelle centinaia di voti che ha preso. Sarebbero potuti essere destinati o a me o ad altri. Ha creato una turbolenza nell’elettorato.
C’è anche un documento più di fino che riguarda l’iscrizione del sindaco Scajola nelle liste elettorali di godimento dei diritti politici , in quanto ha presentato meramente la sua iscrizione nella lista elettorale del Comune di Imperia.
In realtà in molti Comuni chiedono obbligatoriamente ai fini delle inammissibilità , anche il certificato di godimento dei diritti politici. Non dico che Claudio Scajola non goda dei diritti politici, sto solo dicendo che siccome l’Italia è un paese fatto di formalità di cavilli e controcavilli, in certi Comuni, se non si esplicita il godimento dei diritti politici il candidato non viene ammesso.
Oggi è saltata fuori oggi copia dell’autorizzazione all’utilizzo del simbolo del Partito Democratico e della Lega , che però all’atto della verifica che io avevo fatto in Comune insieme a testimoni, non c’erano.
Non sto dicendo che questi documenti non siano regolari, sto solo dicendo a lato della nostra verifica non erano presenti, eravamo in 3, oggi l’ufficio circondariale ci ha dichiarato che erano li che non avevano visto bene, però alla fine sono saltati fuori.
Io presenterò ricorso, ho una reputazione e voglio difendere la mia credibilità. Sto presentando una lista su Sanremo sulla quale sto lavorando. Mi si può dire qualunque cosa da ultrasportivi, io ho giocato a calcio , non ho problemi, gestisco i tifosi ampiamente, però sentirmi dire che io non mi dovrei presentare nella mia lista perchè ho preso 28 voti , allora dico a queste persone che i 28 voti li ho presi a delle elezioni che tanto regolari non erano”.