3 Luglio 2024 23:46

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3 Luglio 2024 23:46

Imperia: crisi Rivieracqua, summit in Prefettura con i sindacati. “Troppi carichi di lavoro, ci sono operai con 100 giorni di ferie arretrate”

In breve: Summit questa mattina in Prefettura a Imperia per discutere delle problematiche relative al personale di Rivieracqua

Summit questa mattina in Prefettura a Imperia per discutere delle problematiche relative al personale di Rivieracqua, società che si occupa della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Imperia, che ha portato i sindacati a dichiarare lo stato di agitazione già nel luglio scorso.

Al tavolo, presenti, oltre al Prefetto Silvana Tizzano, i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, i rappresentanti dei Comuni di Imperia, Sanremo, Ventimiglia e Taggia, il presidente della Provincia Fabio Natta e i vertici di Rivieracqua, segnatamente il direttore generale Angela Ferrari.

Crisi Rivieracqua: summit in Prefettura

“Il problema principale è quello relativo al personale, in quanto in numero ridotto rispetto alle esigenze del servizio spiega a Imperiapost Fulvio Fellegara, segretario generale della Cgil Imperia – Lo stato di agitazione era stato proclamato per gli eccessivi carichi di lavoro dei lavoratori. Ci sono dei comprensori, tipo quello dianese, che sono scoperti a livello di forze umane.

Ci sono anche grosse preoccupazioni per il futuro della società dopo la richiesta di accesso al concordato preventivo. E proprio il concordato ha peggiorato una situazione già di per se complessa, impedendo di fatto nuove assunzioni nell’immediato e generando il blocco di parte delle tredicesime, quelle maturate al 5 luglio, in quanto credito antecedente al concordato, e di alcuni ammortamenti.

Ci sono lavoratori reperibili per quattro settimane di fila, altri che anche 100 giorni di ferie arretrate. Con senso di responsabilità e abnegazioni stanno continuando a lavorare, ma vivono nell’incertezza più assoluta.

I lavoratori sono circa 40, quelli diretti, più interinali e distaccati. Si arriva a 70. C’è una difficoltà oggettiva che abbiamo voluto segnalare chiedendo da parte di tutti un atto di responsabilità per la salvaguardia dei lavoratori.

Abbiamo ottenuto un impegno, da parte della Prefettura, a istituire un tavolo permanente di crisi che monitori la situazione. Verremo riconvocati a febbraio, una volta scaduto, il 5 febbraio, il termine ultimo per Rivieracqua per presentare il proprio piano di risanamento aziendale. Tavolo a cui abbiamo chiesto la partecipazione anche della Regione.

Entro quella data abbiamo chiesto che i Sindaci trovino un accordo sulle spese correnti, quelle indirette.

Rivieracqua si è impegnata a proporre al Tribunale di sbloccare le assunzioni per rinforzare il personale. La società sta anche mettendo in campo delle risorse per individuare i fornitori strategici da pagare. Ci sono ditte he stanno lavorando a singhiozzo perché hanno i pagamenti bloccati. Ovviamente meno lavorano le ditte in appalto e più sono costretti a lavorare i dipendenti di Rivieracqua, acuendo così il problema del personale. 

Rivieracqua si è impegnata anche a sbloccare le tredicesime. Segnali importanti di attenzione alle questioni che abbiamo posto”.

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