“Il 64% dei reati è perseguito dall’Arma dei Carabinieri, il 3% in più rispetto al 2017”. Con questo dato il comandante provinciale Andrea Mommo, assieme ai comandanti delle stazioni più significative, apre l’incontro tenutosi questa mattina alla caserma “Somaschini” con i giornalisti. “Un incremento che dimostra la fiducia che la popolazione ha nei nostri confronti anche grazie ai risultati ottenuti nel corso dell’anno. Nel 2018 c’è stato un forte decremento su tutti i reati, in particolare modo per quanto riguarda i reati contro patrimonio: furti e rapine nelle abitazioni, -16%.
Malgrado l’abbattimento reati in abitazione – prosegue Mommo – abbiamo riscontrato una maggiore sensazione di insicurezza. Complice di tale percezione anche il fatto che le notizie viaggiano velocemente e sono trattate in più canali con un continuo veicolare di informazioni. Il territorio, però, si è ben attrezzato e sono stati incrementati gli impianti di video sorveglianza. La presenza di 35 nuovi carabinieri avrà sicuramente un ottimo impatto sulla percezione di sicurezza della popolazione.
Inoltre ho caldeggiato una capillare presenza dei comandanti di stazione in quei comuni dove non esiste l’Arma, almeno una volta a settimana. Ciò serve per un confronto, per creare un dialogo e per comprendere le problematiche anche in quei comuni più piccoli. Crediamo molto nel rapporto con le scuole perché gli istituti di formazione sono fondamentali per la crescita dei nostri figli. I comandanti di di compagnia hanno già realizzato conferenze sulle problematiche come: abuso di sostanze giovanili, bullismo, alcool, droga e cyberbullismo. Un altro settore che stiamo cercando di seguire con attenzione è quello degli anziani. Gran parte del disagio e di senso di insicurezza arriva da loro. Abbiamo contatti continui con i centri di ritrovo per parlare delle truffe di cui sono spesso vittime.
Abbiamo realizzato una brochure (realizzata grazie al contributo delle Grafiche Amadeo, ndr) con i riferimenti dei comandanti di compagnia e di stazione per dare un punto di riferimento chiaro a tutti coloro che hanno bisogno di noi. Per quanto riguarda l’azione repressiva abbiamo puntato in una riorganizzazione interna per garantire una maggiore operatività sul territorio. Riorganizzazione anche volta a migliorare misure di prevenzione personali o patrimoniali. Al momento, rispetto all’anno precedente registriamo 4 arresti in meno ma il senso di insicurezza serpeggia nonostante la continua azione di contrasto e preventiva. Abbiamo aumentato i servizi appiedati”.
“Molto importante anche l’attività dei reparti speciali – spiega il Colonnello Pier Enrico Burri – come per esempio quello relativo all’ispettorato del lavoro che nel corso dell’anno ha controllato 114 aziende, ne ha sospeso 11, ha trovato 26 lavoratori in nero e denunciato più di 300 persone. Inoltre ha effettuato controlli sulla sicurezza sul lavoro in 32 attività in particolare modo nel ramo dell’edilizia e dell’agricoltura. Su 110 extracomunitari controllati solo 20 sono risultati irregolari dal punto di vista lavorativo. Tre i clandestini trovati sui cantieri. È stato infine rinnovato il protocollo di intesa con la scuola edile e l’ispettorato del lavoro”.