Un presepe per ricordare le 43 persone morte a causa del crollo del Ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto scorso. È ciò che hanno realizzato gli “Amici del Presepe” della Parrocchia di San Benedetto Revelli alla Foce di Imperia, insieme al parroco Don Stefano Caironi, in occasione del Natale 2018.
Ponte Morandi: a Imperia il presepe in memoria delle vittime
A unire i due “monconi” del Ponte Morandi, nel presepe della Foce, c’è la Natività, sorretta da un grande cuore, simbolo di unione, fratellanza e rinascita.
In oltre due mesi di lavoro, i volontari dell’associazione “Amici del Presepe” hanno realizzato l’opera unendo la tradizione all’attualità.
Ecco il servizio
Presepe alla Foce: Don Stefano Caironi
“La Parrocchia di San Benedetto Revelli, come tutti gli anni, presenta il suo presepe sempre particolare. Quest’anno c’è questa grande figura del ponte.
Ci siamo lasciati ispirare dalle parole del Papa. Papa Francesco dice sempre ‘Costruite ponti e non muri. I muri creano separazione, divisioni e conflitti’.
C’è però un significato anche biblico, il ponte ha sempre rappresentato nella Sacra Scrittura un elemento di congiunzione fra Dio e l’uomo. I ponti nell’antico testamento erano i profeti, raccoglievano la parola divina e la comunicavano al popolo.
Un ponte particolare e simbolico è per esempio l’arcobaleno. Attraverso questo arco nel cielo, Dio stabilisce un’alleanza con il suo popolo.
Il vero pontefice, il vero ponte che una volta per tutte salva l’umanità e stabilisce la nuova ed eterna alleanza è Gesù con la sua croce, che qui è proprio rappresentato in mezzo al ponte.
Abbiamo voluto quindi unire l’aspetto laico con l’aspetto religioso e porre anche una memoria a quella che è stata la tragedia. Un omaggio, un ricordo alla tragedia di Genova dove sono morte tante persone.
Che cosa ci ricorda nello specifico la natività sorretta dal cuore che congiunge i due ponti? Il peccato è il frutto della nostra indifferenza, del nostro egoismo , del nostro orgoglio e della nostra superficialità, a volte crea macerie, crolli, rotture di rapporti, di relazione, crea alla fine essenzialmente morte.
Il messaggio del Natale deve rappresentare quel punto di congiunzione che ci permette di superare tutto questo. Egli è la parola vera, la sacra scrittura utilizza il termine la pietra angolare il pilastro sulla quale costruire in maniera ferma e solida il cammino della nostra vita.
Vorrei anche ringraziare coloro che dal mese di ottobre, una sera alla settimana si sono riuniti per i lavori di costruzione. Sono gli Amici per il Presepe, un gruppo facente parte della nostra Parrocchia, che nonostante l’ordinarietà e il lavoro familiare hanno dedicato tempo e disponibilità.
Per ricordare anche loro e il lavoro appunto svolto durante questi 15 anni, abbiamo voluto fare un calendario che raccoglie l’insieme delle opere, dei presepi fatti in questi anni. Un calendario che venendo a visitare il nostro presepe, potrete naturalmente acquistare.
Sempre tutto in quello che è lo spirito di comunione, di unità e di fratellanza che la natività, anno per anno, ci inspira”.