“Il Governo organizzi una consultazione che possa mettere ordine nell’Islàm italiano. Siamo stufi di questa anarchia”. Lo scrive al ministro Salvini, l’imperiese Hamza Roberto Piccardo, già portavoce dell’Ucoii e oggi curatore della traduzione del Corano in italiano (300 mila copie vendute) e su Internet (la sua traduzione è online freeware da oltre 20 anni e che tutte le App la rilanciano ogni giorno decine di migliaia di volte). L’intellettuale musulmano rompe gli indugi e si rivolge direttamente al ministro dell’Interno.
“Anche se la competenza dei rapporti con le Comunità religiose sta a Palazzo Chigi, mi voglio rivolgere al Ministro dell’Interno perché ormai dal 2005 (Consulta Pisanu) è in quell’ambito che si è svolta una comunicazione, ahinoi sterile, tra le Istituzioni e i musulmani d’Italia”, scrive facendo riferimento ai tavoli di consultazione che da quella data e fino al “Patto” Minniti hanno cercato di fissare alcuni punti nel dialogo tra lo Stato e alcune sigle diversamente rappresentative dei musulmani nel nostro Paese.
“Purtroppo questi 13 anni di parole e dichiarazioni d’intenti non hanno prodotto niente, ho seguito da vicino tutto il processo e mi sono convinto che abbiamo sbagliato metodo, noi musulmani e lo Stato“.
“Nessuna delle organizzazioni presenti sul territorio rappresenta significativamente i musulmani d’Italia, presto tre milioni, uno dei quali cittadini italiani. Chiediamo – conclude Piccardo – che il ministero dell’Interno, che ci conosce bene da sempre, promuova e istituisca un processo elettorale che conduca all’elezione di una rappresentanza democratica dei musulmani italiani con la quale dialogare per dar corpo a quanto previsto: un’intesa ex art. 8 della Costituzione”.