Anche a Imperia, i pensionati si sono recati davanti alle Prefettura per protestare contro la monacar di bilancio adottata dal Governo Lega-M5S.
Una legge di bilancio definita “sbagliata, miope e recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, e che chiude al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio economico e sociale”.
Imperia: protesta di sindacati e pensionati contro il taglio del Governo agli aggiornamenti pensionistici
“Con questa mobilitazione – si legge nel comunicato stampa unitario – si vuole denunciare con forza l’atto vessatorio contro i pensionati, che questo Governo compie intervenendo nuovamente sull’adeguamento delle pensioni all’inflazione. Diciamo basta: non si possono più usare le pensioni come il bancomat dei governi.
In tre anni la manovra finanziaria sottrae 2 miliardi e mezzo dalle tasche dei pensionati, compiendo un vero e proprio furto, in particolare sulle pensioni medio basse.
E’ una decisione insopportabile, un clamoroso passo indietro rispetto a quanto i sindacati dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL E UILP UIL avevano concordato con il precedente Governo, e cioè il ritorno, a partire dal 1° gennaio 2019, a un meccanismo di rivalutazione in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani.
Chiediamo al Governo di ritirare questa decisione sbagliata e punitiva verso una fascia di popolazione che meriterebbe di essere aiutata e sostenuta anche con una riduzione del carico fiscale, visto che sui pensionati italiani grava una tassazione doppia rispetto alla media europea.
In Liguria i pensionati colpiti dalla manovra del Governo sono 233.506, pari al 48.2% sul totale dei pensionati.
In particolare essi sono così ripartiti:
Genova 137.564 – 51,6%
Imperia 21.944 – 34,3%
Savona 34.565 – 52,5%
La Spezia 39.433 44,7%
Da un calcolo preliminare risulta che la perdita economica complessiva ammonta a quasi 15 milioni di euro su base annua, così ripartiti:
Genova 9.155.494,4
Imperia 1.366.238,9
La Spezia 1.916.775,6
Savona 2.342.914,9
La percentuale di pensionati liguri che percepiscono una pensione superiore a 3 volte il minimo è superiore a quella rilevata a livello nazionale (48,2% contro 40,8%). Tale differenza è dovuta al fatto che le pensioni in Liguria sono prevalentemente pensioni da lavoro, frutto di vite lavorative continuative e di contributi realmente versati, nell’industria o nei servizi.
Si colpiscono quindi persone che hanno lavorato tutta una vita e che avrebbero diritto a una pensione dignitosa. Se il governo non modificherà questo intervento non staremo di certo fermi a guardare e intensificheremo la mobilitazione che portiamo avanti da anni per una vera ed equa riforma del sistema previdenziale italiano.
Angelo Belafatti – UIL
“I motivi della protesta sono gli occhi di tutti. C’è ancora una volta l’impressione di novità di questo Governo, mentre in realtà, senza nessun preavviso ha deciso di tagliare gli aggiornamenti pensionistici per i prossimi anni, per un ammontare stimato di oltre 2 miliardi. Sono soldi che prendono dalle tasche dei pensionati.
Non era previsto, bensì era invece previsto che si facessero gli adeguamenti dall’anno 2019 in avanti.
C’è una sostanziale preoccupazione perché temiamo che questo stato di cose generino uno scontento indisciplinato”.
Enrico Revello – CGIL
“Tra poco andiamo su in Prefettura dove presentiamo la piattaforma dei sindacati. Ancora una volta questo Governo si è dimostrato fatto di spregiudicati giocatori di Poker. Stanno puntando ad avere più consenso alle Elezioni Europee e sacrificano la parte più debole del paese, pensando anche alle associazioni e alle onlus”.
Paolo Carrozzino – FAI CISL
“Questa manovra colpisce ancora una volta dei diritti. Dopo 7 anni che noi pensionati abbiamo gli aumenti bloccati, ancora una volta questo Governo non ha mantenuto le promesse ed è andato a fare cassa dove è possibile, nonostante l’Europa ci dica di colpire l’evasione e non colpire i soldi che servono per mantenere le famiglie. I pensionati italiani sono quelli che permettono al sistema Italia di andare avanti”.