15 Novembre 2024 06:19

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15 Novembre 2024 06:19

Il “Pagellone” di fine anno di imperiaPost: i voti al presidente del consiglio e ai consiglieri comunali / Parte II

In breve: Il voto è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo.

Cambia il sindaco, la giunta (in parte), molti dei consiglieri comunali ma il “Pagellone di fine anno” di ImperiaPost torna come di consueto per dare la nostra modestissima opinione sull’operato degli amministratori e affini della città di Imperia. Dunque è tempo di bilanci per i componenti dell’amministrazione e i loro oppositori.

Il voto è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo.

Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, abbiamo un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno. 

Dopo la giunta ecco i nostri voti ai componenti del Consiglio Comunale (PARTE 1): 

Andiamo in ordine alfabetico:

Guido Abbo (Imperia al Centro) voto 5: la sua opposizione, quando è presente in consiglio comunale, è scialba e a parte il guizzo su Gianesini (ormai già dimissionario) non ha brillato nel 2018. Da un aspirante sindaco ci si aspetta una maggiore attenzione all’azione amministrativa. Spento. 

Elisa Arcella (Imperia Insieme) voto 6: è difficile dare un voto agli assessori in 6 mesi, figuriamoci ai consiglieri. In questo caso diamo un “6 politico”, (“ecco vedi allora che sono degli sporchi comunisti”), per la presenza e per aver fatto il proprio dovere nell’alzare la mano. Un pochino distratta forse durante alcuni interventi, ma ci sta, Abbo è soporifero per chiunque. Sufficiente. 

Orlando Baldassarre (Area Aperta) voto 6: anche se è sicuramente più attivo della Arcella, non ci ha ancora convinto e restiamo prudenti, magari nel secondo semestre potremmo alzargli il voto, chissà. A volte non sembra ben capire il senso degli interventi della Ponte (ah Orlà non sei il solo), ma resta impassibile, stesso sguardo per tutti e cinque i minuti. Serio.

Martina Bencardino (Obiettivo Imperia) voto 5: degna erede della sua ex compagna di squadra, la Bencardino ogni volta che fa ingresso in aula dà l’impressione di esser stata catapulta su Marte. Ci prova eh… ma con la politica ha davvero poco dimestichezza. Due braccia in più per Scajola su cui contare nel momento del bisogno. Sportiva. 

Pino Camiolo (presidente del consiglio) voto 6.5: il buon Pino, ci prova ad essere imparziale, ma è più forte di lui. Proverbiali le discussioni in aula con la minoranza, la sua bestia nera è la Ponte (M5S), ma tutto sommato se la cava abbastanza bene (sempre meglio di Parodi, direte voi). Quando hanno provato a fargli le scarpe con il cambio del regolamento ha tirato fuori le unghie. Franca sarebbe fiera di te. Buono. 

Enrica Chiarini (PD, o quel che ne resta) voto 5: dopo cinque anni da amministratore, sia come consigliere che come assessore, ci si aspettava di più. Poco incisiva in fase di attacco e completamente arrendevole in fase difensiva. Lo zio Giò è sì riuscito a farla rieleggere, ma la passione per la politica non si mangia a colazione. Disinteressata. 

Daniele Ciccione (Obiettivo Imperia) voto 6.5: capogruppo, è abituato alle pagelle, in ambito sportivo, e diciamo che anche questa esperienza politica sembra appassionarlo. Forse un po’ troppo sensibile alle critiche, sia dagli spalti dello stadio, che dagli scranni della sala consiliare. Interviene con precisione e coerenza. Consigliere. 

Giuseppe Falbo (Area Aperta) voto 6: ambizioso, forse un po’ troppo, ma è giovane e presto capirà che aria tira in politica. Fa i compiti a casa e in consiglio legge il compitino composto come un soldatino. Il primo giro, si sa, è di rodaggio, vedremo cosa saprà fare nei prossimi mesi. Appuntato. 

Luca Falciola (Imperia Insieme) voto 3: epico il discorso sulla possibilità di concedere la cittadinanza onoraria al capo della Polizia Gabrielli… La veemenza con cui si scaglia contro la collega Ponte, non è certo da gentleman. Quasi intimidatorio, alle volte, con le sue arringhe in difesa dell’amministrazione, che sembrano dare pure fastidio al primo cittadino. Teso, a volte poco lucido, malgrado l’esperienza maturata durante il suo percorso politico. Di certo non vivere la città quotidianamente non lo aiuta. Nervoso. 

Gianfranco Gaggero (Forza Imperia) 6.5: uomo di poche parole, ma concreto, uno che non le manda a dire a nessuno. Preciso nei suoi interventi, l’ispettore Gaggero è in fondo un bonaccione, ma non toccategli Pornassio o Montegrosso Pian Latte perché si trasforma in Steven Segal. Onesto. 

Vincenzo Garibbo (Area Aperta) voto 6.5: leader dei “mugugnosi” in consiglio, Garibbo è passato dalla tastiera del pc al microfono della sala consiliare facendo il suo dovere. Attivo sulla questione dell’elisoccorso dei VVF, interviene con puntualità quando l’argomento è nazional popolare. Mugugnoso. 

Monica Gatti (Lega Nord) voto 6.5: senza lode, senza infamia, la leghista Gatti fa il suo dovere con la pacatezza che la contraddistingue. Integerrima nelle questioni di metodo, a volte sembra un po’ spettatrice in quelle di merito. Potrebbe essere un diesel che parte piano e poi sale sulle barricate. Ponderata. 

Claudio Ghiglione (Imperia Insieme) voto 5: Panzer agli ordini dell’Imperatore. Lupo della politica, Ghiglione fa parte della vecchia guardia e sa come gestire l’aula. A volte però esagera nei toni e si lascia andare a qualche contrasto al limite con l’opposizione. Soldato. 

Sonia Ilacqua (Imperia Insieme) voto 5: con il cambio di look ha disorientato i colleghi. Così come la Bencardino sembra non aver capito molto bene il ruolo che ricopre. Il consigliere rappresenta la città e soprattutto coloro che hanno riposto fiducia in esso. Consigliamo un maggiore coinvolgimento nella vita amministrativa. Disorientata. 

Davide La Monica (Vinci Imperia) voto 7.5: tra una puntatina in tribunale (fa l’avvocato di professione, ndr) e una a San Paolo (Brasil), trova anche il tempo di fare un’opposizione di livello. Non si lascia intimorire da nessuno, tantomeno dal suo ex mentore “Claudione”. Attento alla vita amministrativa e pungente nei suoi interventi. Oppositore.

Andrea Landolfi (Obiettivo Imperia) voto 5/6: maestrino del consiglio comunale gode ogni volta che il presidente del consiglio gli concede la parola. Tesse le lodi dell’amministrazione e del primo cittadino a volte in modo un po’ stucchevole. Tiene botta quando viene attaccato e interviene quasi sempre con cognizione di causa. Egocentrico. 

LE ALTRE DUE PUNTATE

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