Cambia il sindaco, la giunta (in parte), molti dei consiglieri comunali ma il “Pagellone di fine anno” di ImperiaPost torna come di consueto per dare la nostra modestissima opinione sull’operato degli amministratori e affini della città di Imperia. Dunque è tempo di bilanci per i componenti dell’amministrazione e i loro oppositori.
Il voto è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo.
Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, abbiamo un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno.
Dopo la giunta ecco i nostri voti ai componenti del Consiglio Comunale (PARTE 2):
Luca Lanteri (Obiettivo Imperia) voto 5.5: così come per Abbo, ci si aspettava da lui un’opposizione più presente ed incisiva, ma così non è stato. Dal 25 giugno è tornato a lavorare nel suo studio dimenticandosi quasi di aver sfiorato la vittoria e di rappresentare 1/4 degli imperiesi. Discontinuo.
Tiziana Maglio (Imperia Insieme) voto 5.5: graziosa comparsa femminile di un’amministrazione comunale medio/brutta (degustibus). Più attenta al look che alle pratiche in consiglio. Spesso distratta dal cellulare e dai vicini di banco… Rimandata.
Laura Marabello (Area Aperta) voto 6.5: attenta e attiva in ambito sociale e in difesa delle donne. Si impegna e ci crede anche se per lei è tutto un mondo nuovo. Mite e schiva, la scrittrice del consiglio è senza dubbio una risorsa da sfruttare in ambito culturale. Impegnata.
Mario Martucci (Imperia Insieme – ras della spianata Borgo Peri) voto 7: degno erede di Cicciò (Lorenzo Lagorio) in materia di sparate. L’amministrazione starebbe pensando di acquistare, tramite trattativa privata ovviamente, un traduttore simultaneo. Ha vinto la sua battaglia contro il Luna Park sulla sua amata Spianata e ogni tanto rallegra il consiglio comunale con i suoi interventi, appunto non sempre comprensibili. Capo.
Roberta Minasso (Obiettivo Imperia?) voto 5: non basta a volte essere figlio di… per riuscire nella stessa materia. Tra una manicure e una whatsappata, la Minasso maschera un morboso interesse per la politica scrivendo sotto mentite spoglie sulla rivista “Limes”. Comparsa.
Giovanni Montanaro (Imperia Insieme) voto 6: noto anche per essere il cowboy del consiglio comunale, per le sue camicie, Montanaro è un filosofo da strada prestato alla Politica, o Polis come preferite. In missione a Strasburgo, ha tenuto al sicuro la delegazione scajolana. Erede di Hegel, ma anche di Vittorio Sgarbi. Incistato.
Antonio (Antonello) Motosso (Obiettivo Imperia) voto 7: Un vero animale politico, adatto per ogni occasione, cerimonia, festa, un uomo per tutte le stagioni. Dopo numerosi tentativi è riuscito a entrare in consiglio e ora è determinato a rimanerci. Arbitro in campo e nella vita. Giusto.
Nicoletta Oneglio (obiettivo Imperia) voto 5: non ce ne voglia, ma non ricordiamo un suo intervento in consiglio e probabilmente non ci sarà ancora per parecchio tempo. Sembra attenta durante la discussione, ma il suo pensiero vola alto fino a via Ospedale e ai suoi bimbi da vestire. Poco a che fare con il suo gemello (l’assessore al commercio Gianmarco) dal punto di vista politico, Nicoletta ha altri interessi e non lo ha mai nascosto. Estranea.
Paolo Ornamento (Area Aperta) voto 4.5: “il consigliere nel pallone”, mentre la minoranza “attacca” il pensiero vola allegramente alla prossima partita di Champions. Poco reattivo in consiglio, ma se si tratta di incitare i giovani calciatori o cantanti lui è l’uomo giusto. Non è chiaro il motivo per cui si è candidato. Mister.
Maria Nella Ponte (M5S) voto 8: la “Nella” non molla niente anche se ogni tanto esce dal seminato. Indomita guerriera, non ha paura di combattere le sue battaglie anche da sola. Una rivelazione della politica cittadina, senza la quale vigerebbe il pensiero unico. Fautrice della mancata cittadinanza a Gabrielli per ragioni di opportunità, Nella guarda avanti verso il prossimo esposto all’Anac. Impavida.
Innocente Ramoino (Imperia Insieme) voto 7: medico prestato alla politica. Si sbatte per migliorare la sanità imperiese ed è in prima linea in caso di paventati tagli e ridimensionamenti. Innocente, così come altri prima di lui, è un consigliere tematico, ma va bene così. Interviene sia in consiglio che sui mezzi di informazione per dire la sua. Megu.
Antonello Ranise (Forza Imperia) voto 7: “Penna bianca” non teme la presenza insidiosa di Daniele Ciccione, più giovane, ma con meno charme. Ancora offeso con il suo ex amico Claudio per le parole riservategli e per la birichinata della figlia Lucia, Antonello è presente e determinato a rappresentare il suo elettorato fino alle prossime elezioni. Dopo una libertà ritrovata, sembra esser quasi rinato. Sereno.
Fabrizio Risso (PD, o quel che ne resta) voto 5.5: le sue performance non ci hanno soddisfatto. Sottotono e spesso arrendevole alla politica dell’amministrazione. Vota spesso a favore di pratiche su cui un oppositore dovrebbe come minimo astenersi. Sulla “vicenda Gabrielli” ha lasciato sola parte della minoranza confermando la sua democristianità. Scialbo.
Roberto Saluzzo (Imperia di tutti) voto 5: stressa un po’ il presidente del consiglio comunale con delle pignolerie, ma quando c’è da tirare fuori il carico da 90 non si fa trovare pronto. Appiattito su posizioni di convenienza politica, Saluzzo si conferma un politico di esperienza che sa, in base al vento che tira, quando issare la vela. Interessato.
Alessandro Savioli (Progetto Imperia) voto 8: non solo un bravo “chierichetto”, ma col passare del tempo è diventato un vero e proprio politico. Lo ricordiamo nel 2013 timido e intimorito, oggi è un rappresentante dell’elettorato senza peli sulla lingua e senza paura. Fiero.
Edoardo Verda (Imperia al Centro) voto 9: buon sangue non mente. Il giovane rampollo della famiglia Verda dà del filo da torcere ai veterani del consiglio e incalza l’amministrazione con interventi puntuali e insidiosi. Magistrale il suo intervento sul “caso Gabrielli”. Promessa.
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