“Questa legge ha aspetti condivisibili ma anche risvolti che ritengo incostituzionali, pericolosi e provocatori perché inoculano un germe pericolosissimo di disparità di trattamento tra persone, di cui abbiamo già avuto esperienza nella storia. Ritengo che, per questi aspetti, questa legge debba essere valutata dalla Corte Costituzionale“. Lo ha dichiarato il Sindaco di Imperia ed ex Ministro dell’Interno, Claudio Scajola, in merito al Decreto Sicurezza voluto fortemente dal vice premier Matteo Salvini e approvato nei giorni scorsidal Parlamento.
Decreto Sicurezza: il sindaco di Imperia Scajola chiede l’intervento della Corte Costituzionale
Il Decreto Sicurezza è oggetto negli ultimi giorni di feroci polemiche. I sindaci di Palermo, Napoli, Firenze, Reggio Calabria e Parma hanno annunciato di non voler applicare il Decreto Sicurezza, in particolar modo per quel che concerne le disposizioni sugli immigrati.
Ad avviare la protesta il sindaco di Palermo Leoluca Orldando, che ha definito il Decreto Sicurezza “disumano” e “criminogeno”, dando disposizione all’ufficio anagrafe del Comune di non applicare l‘articolo 4 del Decreto che stabilisce il divieto di iscrizione all’anagrafe cittadina per i titolari di permesso di soggiorno.
Non solo, Orlando ha dato incarico al capo ufficio legale del Comune di Palermo di adire a vie legali davanti al Giudice Civile contro il Decreto Sicurezza.
Ed è proprio l’articolo 4 il principale oggetto del contendere, in quanto senza iscrizione all’anagrafe non è possibile ottenere residenza, carta di identità e accedere ai principali servizi pubblici.
A riguardo, il Ministro dell’interno Salvini ha replicato di essere pronto a denunciare i sindaci che non applicheranno il decreto.
A Imperia, il sindaco Claudio Scajola, ha annunciato di voler rispettare il Decreto Sicurezza, applicandolo come previsto dalla legge, ma contestualmente ha chiesto l’intervento della Corte Costituzionale, esprimendo dubbi sulla costituzionalità del Decreto.
Dubbi che sono stati espressi da svariati altri sindaci in tutta Italia.
“Il presupposto della mia vita politica è quello che le leggi si osservano – scrive in un post il Sindaco di Imperia Claudio Scajola – ma la politica ci deve portare a governare per la coesione sociale, non per i voti.
Questa legge ha aspetti condivisibili ma anche risvolti che ritengo incostituzionali, pericolosi e provocatori perché inoculano un germe pericolosissimo di disparità di trattamento tra persone, di cui abbiamo già avuto esperienza nella storia.
Ritengo che, per questi aspetti, questa legge debba essere valutata dalla Corte Costituzionale. Ritengo che il dovere di chi governa un Paese e, in particolare, di un ministro dell’Interno sia quello di unire e non di dividere. È questa la strada per dare garanzia di sicurezza, quella vera, ai cittadini”.