Visto il comportamento della stazione appaltante del servizio di igiene ambientale, – scrivono i sindacati CGIL. CISL E UIL – individuata nel Comune di Imperia, ci rammaricano per come continuano ad essere trattati i lavoratori della Cooperativa Ottagono. Vogliono rammentare che i lavoratori in questione non sono dei disoccupati perché non esiste più un’attività lavorativa a cui essere adibiti ma sono lavoratori espulsi volontariamente dall’attività produttiva da chi ha gestito la gara d’appalto.
Questi lavoratori sino al 18 giugno hanno sempre svolto servizio di igiene ambientale, alle dipendenze della cooperativa Ottagono, nei comuni di San Lorenzo al Mare, Civezza, Costarainera, Prelà e Dolcedo. Dal 19 giugno la loro attività lavorativa è passata alla Tra.de.Co, società vincitrice della gara d’appalto del servizio nei 35 comuni consorziati, e loro a differenza dei lavoratori dell’Eco Imperia, Aimeri e Dolmen non sono più stati impiegati nei servizi perché, non si capisce per quale motivo, dimenticati da chi doveva garantire la norma previsionale del capitolato d’appalto.
Con responsabilità e grande sacrificio i lavoratori hanno cercato in questi 120 gg di condividere con il Comune di Imperia (stazione appaltante) un percorso che gli garantisse il “ripescaggio” nel servizio.
Sono state individuate svariate soluzioni sino alla proposta formulata dal Sindaco di Imperia il 4 ottobre di inserirli in un progetto di ampliamento dei servizi di spazzamento. Al momento di sottoscrivere l’accordo sul percorso concordato, dal “cilindro” del Comune di Imperia, è uscita la sorpresa che la stazione appaltante non è controparte delle OO.SS. di categoria e che quindi nessun protocollo di intesa deve essere firmato. Questa non è solo una situazione kafkiana ma un disinteresse alle problematiche del mondo del lavoro, anche perché vorremmo capire con chi la stazione appaltante dovrebbe firmare protocolli d’intesa.
I lavoratori da 4 mesi non ricevono stipendio in quanto, non essendo più attivo l’appalto alla cooperativa Ottagono, questa li ha posti come dipendenti a zero ore e presto attiverà il loro licenziamento escludendoli così dalla possibilità di usufruire del passaggio diretto quando il Comune attiverà il progetto di ampliamento del servizio. Vorremmo ricordare che la procedura per l’ampliamento del servizio prevede che questo venga affidato alla Tra.de.Co. e che questa lo possa a sua volta sub-appaltare ad una cooperativa che avrà l’obbligo di assumere in servizio i lavoratori in forza ad altra cooperativa, cosa che non potrà accadere se questi vengono licenziati o se la stazione appaltante non firma un protocollo d’intesa per il loro reinserimento.
La proposta di assunzione a mezzo “voucher” è strettamente collegata alla prosecuzione dell’attività lavorativa nel progetto di ampliamento del servizio e non una elemosina ai lavoratori che vogliamo ripetere hanno dimostrato grande spirito di sacrificio e responsabilità in questa triste vicenda.
Resta inteso che l’attività lavorativa a mezzo “voucher” verrà accolta solo dopo la firma di un protocollo d’intesa che garantisca continuità lavorativa perché la dignità dei lavoratori non si compra con l’elemosina dei “voucher”.
Abbiamo chiesto all’Illustrissimo Sig. Prefetto di Imperia di aprire un ulteriore tavolo di conciliazione affinché tutte le parti indichino in quella sede gli impegni che intenderanno assumere per risolvere il problema e dare continuità lavorativa a chi oggi si trova senza colpe espulso dal mondo del lavoro e non per mancanza di questo ma per leggerezza di chi doveva il 18 giugno garantire il loro passaggio nella nuova attività.
Da domani riattiveremo il presidio dei lavoratori davanti al Comune di Imperia (capofila) per portare a conoscenza dell’opinione pubblica le vicende dei lavoratori dell’Ottagono.