“Regione Liguria conferma i declassamenti, l’assessore Viale non ha mai chiesto veramente deroghe e ha mentito a tutti, si dimetta“. Lo affermano Leda Volpi, deputata M5S, Alice Salvatore, capogruppo regionale M5S, e le consigliere comunali del M5S imperiese Maria Nella Ponte e Paola Arrigoni, in merito al declassamento della struttura complessa di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale di Imperia, ufficializzato a fine dicembre scorso.
Declassamento Chirurgia Vascolare a Imperia: M5S chiede le dimissione di Sonia Viale
“Dopo qualche mese – scrivono i rappresentanti del M5S – in cui la Giunta Toti ha sperato che gli animi nel ponente ligure si calmassero dopo l’annuncio estivo della decisione di declassare da strutture complesse a strutture semplici i reparti di Gastroenterologia a Sanremo e di Chirurgia Vascolare a Imperia, nel pieno delle festività natalizie compare la delibera ufficiale del depotenziamento della chirurgia vascolare”.
Leda Volpi, M5S Camera dei deputati: “In questa vicenda l’Assessore Viale ha pronunciato più volte dichiarazioni discutibili: prima ha cercato di far credere che tale scelta fosse obbligatoria per legge, appellandosi al Decreto Balduzzi. Abbiamo già chiarito che non è così, precisando che il Decreto cui si fa riferimento (nato nel 2012, sotto il Governo Monti, quindi nel pieno periodo dell’Austerità) stabilisce dei criteri secondo i quali devono essere modellate le reti ospedaliere, ivi compreso il numero di residenti minimo e massimo per ogni tipo di reparto, ma la Sanità è un settore di pertinenza regionale e quindi è la Regione che sceglie come organizzare la propria rete ospedaliera in riferimento a tale normativa e soprattutto può derogare in situazioni particolari.
Abbiamo già spiegato come nel caso dei due reparti imperiesi le motivazioni per effettuare la deroga c’erano (il richiamo di pazienti provenienti da fuori ASL e da fuori Regione, l’anzianità della popolazione, le caratteristiche geografiche del territorio e difficoltà logistico-infrastrutturali per i trasporti di soccorso, l’elevata presenza di turisti sul territorio 9 mesi all’anno ecc). Dopo le numerose critiche sollevate dalla decisione dei declassamenti, ecco il colpo di teatro: di fronte ai sindaci, ai primari e a mezzo stampa l’assessore Viale dice di aver chiesto al Ministero della Salute una deroga per salvare i due reparti. A quel punto tutti si mettono in attesa. A Novembre mi reco al Ministero e scopro che la lettera inviata dalla regione Liguria il 23 Agosto altro non è che una missiva molto generica e priva di contenuti chiari in cui si chiede la possibilità di effettuare deroghe non meglio precisate “a causa del crollo del ponte Morandi”.
Ovviamente il Ministero non può esprimersi senza sapere per quali reparti, Ospedali e ASL e soprattutto per quali motivazioni viene chiesta una deroga (ad ogni modo è chiaro che i reparti Imperiesi poco c’entrano con la tragedia genovese) e chiede i necessari chiarimenti auspicando un incontro in tempi rapidi. Quando ho reso noto questa scoperta, a Novembre, l’assessore si è affrettata a dichiarare che i suoi uffici erano al lavoro per fornire i chiarimenti richiesti. Ieri (8 Gennaio) mi sono recata di nuovo al Ministero e ho avuto un’ulteriore conferma: da Agosto regione Liguria non ha più inviato alcun chiarimento, né ha risposto alla richiesta di incontro e soprattutto non è mai stata chiesta una deroga per i due reparti imperiesi! Nel frattempo ha bensì proceduto con il declassamento della Chirurgia Vascolare. Quindi l’assessore Viale ha mentito pubblicamente più volte, prendendo in giro tutti i cittadini del ponente. Tutto ciò è inaccettabile!”.
Alice Salvatore, M5S Liguria: “Finora assistiamo sgomenti alla proliferazione di nuove poltrone e figure direttoriali che verranno poi profumatamente compensati con mega stipendi e bonus; al contempo l’assessore Viale col suo dominus Locatelli (di Alisa), sta frettolosamente sostituendo la sanità pubblica in Liguria con quella privata, senza aver fatto mai nessun serio ragionamento e tentativo di potenziare invece la sanità pubblica sui modelli virtuosi di Emilia Romagna e Toscana, con la sconveniente conclusione di far pagare in bolletta a tutti i contribuenti molto più di prima, perché il servizio sanitario gestito dai privati anche se non costa di più all’utente costa però di più al contribuente – cioè il costo maggiorato viene ridistribuito indistintamente su tutti i liguri nelle tasse da pagare.
Questo significa che Viale e Locatelli applicano goffamente alla Liguria gli elementi peggiorativi del modello sanitario lombardo (che fa comunque acqua da tutte le parti con gli scandali legati al profitto in sanità) e fanno ‘scempio’ delle nostre preziose e ridotte risorse regionali. Il tutto è condito dal costante declassamento di reparti perfettamente funzionanti – pubblici naturalmente – con Sonia Viale che fa da ‘regia’ nascondendo però le proprie scelte politiche e quindi responsabilità dietro un dito: sostiene, l’assessore, di attendere chissà quale deroga da parte del Ministero della Salute per poter non fare ciò che sta rapidamente facendo lei come assessore, sua sponte. Peccato che, come anticipato, sta alla volontà politica di Sonia Viale – e a nessun altro – ed alla sua capacità come assessore regionale alla Sanità saper gestire meglio il denaro pubblico, evitando sprechi in poltronifici ad esempio, ma concentrando le risorse nel mantenere e (semmai) aumentare la qualità dei servizi attualmente offerti al cittadino; peccato anche che, grazie all’attento lavoro della nostra deputata Leda Volpi, sappiamo anche che questa sbandierata interlocuzione di Viale con il Ministero è in realtà un suo bluff (della Viale), per agitare le acque e tentare di scaricare barile sul Ministero, per azioni che può e deve compiere lei in autonomia. Ma quel che è peggio, Viale sta mentendo ai cittadini liguri, si dimetta!”
Paola Arrigoni, M5S Sanremo: “il 27 Dicembre, in sordina, nella delibera 1111 la gastroenterologia è diventata struttura “organizzativa”, dicitura misteriosa che non significa nulla (un reparto è Struttura Complessa o struttura semplice). Significa che è stata depotenziata anch’essa? Non venite a dirci che non cambierà nulla, almeno evitate di prenderci in giro, declassare non significa mantenere tutto come prima.
Cosa distingue una struttura complessa da una semplice? Soprattutto la posizione del primario: i primari delle strutture complesse sono nominati tramite concorso, mentre i direttori di struttura semplice no, perché sono a chiamata diretta da parte della direzione. Il compenso dei primari è sancito dal contratto, quello del direttore semplice è discrezionale, anche se entro certi limiti. Licenziare un primario non è una cosa facile, ma cancellare una struttura semplice e quindi, di fatto, eliminare il suo direttore, è invece un banale atto amministrativo interno alla ASL. Ecco quindi formarsi nell’organigramma aziendale una dicotomia tra dirigenti “forti” (i primari, direttori di Struttura Complessa) e “deboli” (i direttori di Struttura Semplice); deboli per tre motivi: perché sono nominati, perché il loro stipendio è discrezionale e perché possono perdere il ruolo apicale da un momento all’altro. Una condizione che li rende facilmente manipolabili e ricattabili”.
Maria Nella Ponte, M5S Imperia: “I disservizi di questo nuovo assetto organizzativo saranno importanti e pesanti, un marchio nella memoria dei fruitori del servizio sanitario nazionale che qui, in questo lembo di terra ai “confini dell’impero”, ha già subito pesanti colpi di scure con le privatizzazioni prima e i declassamenti adesso. Le contraddizioni in termini che dichiarano l’assessore Viale e il Direttore Generale della ASL 1 -“non cambierà nulla”- hanno il coraggio di offendere l’intelligenza dei cittadini, che sono anche elettori. La sanità è in mano alla Regione Liguria e all’assessore competente, si prendano quindi le loro responsabilità sulle scelte fatte.”