23 Novembre 2024 06:42

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23 Novembre 2024 06:42

Rifiuti, raccolta porta a porta: la preoccupazione di Imperia al Centro. “Pochi giorni al via, ma mancano informazioni”

In breve: "Tra pochi giorni, il prossimo 1 febbraio, a Imperia scatterà la rivoluzione del porta a porta nella raccolta dei rifiuti, ma la città pare non essersene ancora accorta - afferma Guido Abbo.

“Il rischio di un porta a porta così improvvisato e confuso è che i cittadini lo percepiscano come una grossa scocciatura, anziché come il modo migliore per prenderci cura, tutti insieme, del nostro ambiente”. Così Guido Abbo, capogruppo di Imperia al Centro, si esprime in merito alle modalità con cui l’amministrazione Scajola si sta avvicinando all’entrata in vigore del servizio di raccolta rifiuti porta a porta, in previsione per il 1° febbraio 2019.

Raccolta rifiuti porta a porta: le preoccupazioni di Imperia al Centro

“Tra pochi giorni, il prossimo 1 febbraio, a Imperia scatterà la rivoluzione del porta a porta nella raccolta dei rifiuti, ma la città pare non essersene ancora accorta.

Imperia al Centro ha una fortissima sensibilità ambientale, la raccolta porta a porta è un punto centrale del nostro programma, ma esprimiamo forti preoccupazioni per le modalità con cui l’Amministrazione la sta attuando. Il Sindaco ha deciso, in perfetta solitudine dopo aver perso l’assessore spacciato come supertecnico ma poi rivelatosi senza laurea, di abbandonare il percorso della società in house, che avrebbe garantito trasparenza e flessibilità nella gestione, ed ha affidato il passaggio (epocale!) al porta a porta a Teknoservice, senza bando e senza gara, con una ordinanza sindacale e un capitolato tirato giù in quattro e quattr’otto senza condivisione alcuna.

Non capivamo, e non capiamo ancora, il perché di tanta fretta: IaC ritiene che la raccolta rifiuti, e il passaggio al porta a porta, vadano affrontati soprattutto come un problema di cultura, e per ottenere un cambiamento culturale è necessario informare, educare e convincere i cittadini, con pazienza e fermezza, e soprattutto è necessario pianificare nel dettaglio le azioni che ognuno di loro dovrà compiere, e spiegarle compiutamente. Un tale processo richiede tempo, e aggiustamenti successivi, e non appare compatibile con i tempi dell’ordinanza, di 13 mesi di cui soltanto 8 di PaP (senza considerare i forti dubbi di legittimità, in quanto si tratta in effetti di un nuovo servizio, e non di una proroga, e sotto tale profilo invece i tempi sono troppo lunghi).

Inoltre il piano di formazione di Teknoservice appare sommario, pesantemente lacunoso, e in gravissimo ritardo: nella città di Imperia vivono 43mila persone, per circa 23mila utenze di raccolta rifiuti, e per ognuna di queste utenze è necessaria un’analisi specifica, sul campo, quartiere per quartiere, casa per casa, negozio per negozio, per spiegare ai cittadini come e dove posizionare i contenitori dei rifiuti, quando verranno rimossi i bidoni. E’ stato fatto qualcosa di tutto ciò? Dalle limitatissime notizie di stampa non pare proprio, qualche incontro con gli amministratori di condominio, a cui è stato semplicemente passato il cerino per quanto riguarda la formazione dei loro condòmini, e nulla più.

Chiediamo pertanto all’Amministrazione: quanti, dei 23.000 utenti, hanno ritirato i mastelli che saranno necessari dal 1 febbraio? Quanti di loro sanno esattamente dove posizionarli, lungo le strade e sui marciapiedi della città? Sono stati effettuati incontri con i commercianti, o almeno con i rappresentati della categorie produttive? Nel piano di formazione di Teknoservice erano previsti 4 incontri con la cittadinanza; premesso che sono insufficienti in modo ridicolo (per raggiungere tutti, dovrebbero essere presenti 6000 persone per ogni incontro…), quando si prevede di effettuarli? Se davvero l’Amministrazione pensa, con una tale improvvisazione, di rimuovere tutti i cassonetti in città dal 1 febbraio, temiamo che si creeranno disagi e confusione totale; il rischio di un porta a porta così improvvisato e confuso è che i cittadini lo percepiscano come una grossa scocciatura, anziché come il modo migliore per prenderci cura, tutti insieme, del nostro ambiente.

Non sappiamo se auspicare o temere una proroga dell’avvio del servizio: pur essendo favorevolissimi, come Imperia al Centro, al PaP, temiamo che partire in questo modo possa portare più danni che benefici; d’altronde, se Teknoservice andrà via al 30 settembre, come si può pensare di farle avviare un servizio così delicato in 3 o 4 mesi? A meno che non si pensi già ad ulteriori proroghe dell’ordinanza… ma questo è un altro capitolo”.

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