“Non avrei mai immaginato che il mio assistito potesse commettere un atto simile”. A dichiararlo a ImperiaPost è l’avvocato Giovanni Di Meo, legale di Domenico Ferraro, 63 anni, l’uomo che nella mattinata di ieri ha sparato ai suoi due ex vicini di casa Vito Pedone, 62 anni, e Antonietta Calvo, 64 anni, ferendo gravemente quest’ultima. La donna colpita al braccio e al torace, una pallottola si trova ancora a pochi millimetri dalla aorta.
Imperia: sparatoria a Caramagnetta, parla l’avvocato di Domenico Ferraro
“Lo invito a costituirsi – prosegue il legale – anche a fronte delle sue precarie condizioni di salute. A seguito dell’ultima aggressione, il mio assistito ha perso la vista da un occhio e soffre di cuore. L’ho incontrato ancora venerdì scorso nel mio studio ed era molto tranquillo anche se era stato sottoposto all’obbligo di firma.
Non ho idea di come mai abbia agito in questo modo ma tra Ferraro e i due coniugi da tempo erano in corso forti dissidi sfociate in aggressioni verbali e fisiche. Nell’ultimo episodio Ferraro fu colpito al volto con una spranga, aggressione che gli costò una lesione al nervo ottico compromettendone la funzione”.
Ferraro, è in fuga da ieri mattina alle 10,30 dopo che ha esploso sei colpi (di cui 4 andati a vuoto fortunatamente) con una Browning semiautomatica, calibro 7,65, con matricola abrasa, rinvenuta dalle forze dell’ordine a poche decine di metri dal luogo della sparatoria.
L’uomo ha esploso sei colpi, tre all’interno dell’auto con il braccio al di fuori, due accanto all’auto in piedi e un ultimo colpo con il braccio in mezzo alle sbarre del cancello della casa del fratello di Vito Pedone. Quest’ultimo, nel tentativo di fuggire ha scavalcato il cancello ed è caduto ferendosi.
Dopo gli spari, il 63enne, è scappato a bordo della sua Ford Fusion, ritrovata parcheggiata dalla Polizia in piazza Roma a Porto Maurizio. Dal scorso luglio, dopo il diverbio avvenuto con Pedone, l’uomo si era trasferito con la moglie a Taggia ma ogni tanto tornava nella sua casa in strada Pinea per prendere alcune cose. Ieri mattina l’epilogo e ora la latitanza.
Nel frattempo, la Questura, ha disposto un servizio di sorveglianza giorno e notte della casa della famiglia Pedone.