E’ arrivato al carcere di Imperia intorno alle 23.30 Domenico Ferraro, il 63enne arrestato con l’accusa di tentato omidicio per aver cercato tato di uccidere a colpi di pistola i vicini di casa, a Caramagnetta.
L’uomo è sceso dall’auto della Polizia coprendosi il volto con un foglio di carta. Cercando di evitare, nel tragitto dalla vettura all’ingresso del carcere, i flash dei fotografi, è stato scortato all’interno del penitenziario dagli agenti. Non ha proferito parola.
Tentato omicidio Caramagnetta: l’arresto di Domenico Ferraro
Ferrato è stato arrestato questo pomeriggio, poco dopo le ore 14, a Sanremo. L’uomo, mentre si trovava per strada, nella città dei fiori, ha avvertito un malore e ha chiamato il 118 che, contestualmente, avendo riconosciuto nel Ferraro l’uomo ricercato dalla Polizia, ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Borea di Sanremo, il 63enne ha confermato la propria identità agli agenti ed è stato tratto in arresto.
Ferraro è rimasto in Ospedale per diverse ore e, una volta terminate le cure mediche, è stato trasferito nel carcere di Imperia.
Tentato omicidio Caramagnetta: la ricostruzione
Domenico Ferraro lunedì scorso, a Caramagnetta, ha sparato ai vicini di casa, Vito Pedone e la moglie Antonietta Calvo, quest’ultima ferita gravemente e ancora oggi ricoverata in terapia intensiva all’Ospedale San Martino di Genova, per poi darsi alla fuga. Pochi minuti dopo il tentato omicidio, le forze dell’ordine avevano trovato l’auto di Ferraro parcheggiata in piazza Roma, ancora aperta.
Dopo tre giorni di latitanza, Ferraro è stato arrestato oggi a Sanremo. Sono ancora in corso indagini per ricostruire la fuga di Ferraro e per verificare se sia o meno stata favorita da uno o più complici. Quel che è certo è che Ferraro, al momento dell’arresto, aveva gli stessi vestiti del giorno della sparatoria, non era armato, non aveva soldi, e versava in cattive condizioni di salute.
Non è esclusa dunque l’ipotesi che il 63enne, dopo l’agguato ai vicini di casa, abbia vagato senza meta per diversi giorni, senza tentare una vera e propria fuga.
Le ipotesi di reato per il 63enne sono di tentato omicidio plurimo, aggravato dalla premeditazione, porto e detenzione di arma clandestina.
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