14 Novembre 2024 06:19

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14 Novembre 2024 06:19

Imperia: tentato omicidio a Caramagnetta. Due ore di interrogatorio per Domenico Ferraro, il legale:”dopo gli spari, due giorni a Nizza poi…”/ l’intervista

In breve: Le ipotesi di reato per il 63enne sono di tentato omicidio plurimo, aggravato dalla premeditazione, porto e detenzione di arma clandestina.

Stanco, malato, senza soldi, a piedi, si stava avvicinando a casa. È questo il ritratto di Domenico Ferraro,  63 anni, l’uomo che nella mattinata di lunedì 14 gennaio ha sparato ai suoi due ex vicini di casa Vito Pedone, 62 anni, e Antonietta Calvo, 64 anni, ferendo gravemente quest’ultima, emerso a seguito dell’interrogatorio di garanzia tenutosi questa mattina in carcere a Imperia davanti al giudice per le indagini preliminari Anna Bonsignorio.

Una fuga rocambolesca dopo un incontro apparentemente fortuito in strada Pinea a Caramagnetta, dove Ferraro possiede ancora una casa malgrado da mesi abiti a Taggia, con i coniugi Pedone. Lo speronamento dell’auto dei due e poi, pistola in pugno, ha esploso sei colpi diretti verso i vicini di casa. La fuga verso monte per poi scollinare e abbandonare l’auto in piazza Roma, dove la polizia la ritroverà poco dopo.

Un autobus preso verso ponente fino ad arrivare fino in Francia. Cinquanta euro in tasca, senza appoggi logistici, dopo aver passato due notti al freddo ha deciso di tornare in Italia. Una chiamata alla figlia e poi il tentativo, fallito, di contattare il proprio avvocato. Infine il malore accusato per strada a Sanremo e il riconoscimento da parte dei militi dell’ambulanza per finire piantonato dalla squadra mobile che era sulle sue tracce.

L’uomo, già nella serata di giovedì scorso, ha raccontato la sua versione dei fatti in commissariato a Sanremo dinnanzi agli inquirenti e oggi ha ripetuto il tutto al giudice Bonsignorio.

Tentato omicidio Caramagnetta: in carcere l’interrogatorio di Domenico Ferraro

“Il giudice ha convalido il fermo – ha commentato l’avvocato Giovanni Di Meo a ImperiaPost- disposto dalla Procura della Repubblica che ha avanzato la richiesta di misura custodia cautelare. Il Giudice Bonsignorio scioglierà le riserve nel pomeriggio. L’interrogatorio è stato molto dettagliato, Ferraro ha descritto sia l’episodio di lunedì che i successivi giorni di fuga. Dopo aver parcheggiato la macchina in piazza Roma, ha preso un pullman arrivando a Sanremo e poi ha proseguito per Ventimiglia e la Francia. Ha dormito per strada a Nizza per due giorni. Poi date le sue condizioni di salute ha deciso di tornare in Italia. Ha sempre avuto i suoi documenti. Non aveva una via di fuga preferenziale in Francia, ha sempre navigato a vista.

La premeditazione? un aspetto da approfondire. Tutto quanto va contestualizzato in una questione che dura da più di due anni ormai e poi l’episodio della fine di luglio che ha comportato un mese e mezzo di ricovero al San Martino di Genova dopo l’aggressione subita in cui aveva riportato la frattura della mandibola e del cranio. Successivamente sono insorti episodi di epilessia oltre alla perdita di un occhio.

La pistola? si tratta di un arma sulla quale stanno facendo degli accertamenti ma si tratta di un acquisto molto risalente nel tempo. È molto dispiaciuto per quello che è successo, e fortunatamente il fato ha voluto che la pistola si sia inceppata.

Non escludo di proporre il riesame nel caso in cui fosse disposto il carcere. È un uomo che in questi mesi ha sempre temuto per la sua incolumità. La scelta di trasferirsi a Taggia la vedo difficilmente compatibile con il profilo di uno stalker.

Quel giorno era lì perché in quel periodo stava cercando di affittare quella casa, di proprietà della moglie, e semplicemente stava andando a prendere degli oggetti che aveva lasciato in casa così come aveva fatto altre volte. Il mio assistito ha comunque ammesso i propri addebiti”. 

Le ipotesi di reato per il 63enne sono di tentato omicidio plurimo, aggravato dalla premeditazione, porto e detenzione di arma clandestina.

Secondo una prima ricostruzione, Ferraro si sarebbe sentito male per strada. Alcuni passanti lo avrebbero soccorso e chiamato immediatamente il 118. Trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sanremo avrebbe poi confessato la propria identità a Carabinieri e Polizia, nel frattempo giunti sul posto su segnalazione dei medici.

La ricostruzione della vicenda

Ferraro, era in fuga da lunedì mattina alle 10,30 dopo che ha esploso sei colpi (di cui 4 andati a vuoto fortunatamente) con una Browning semiautomatica, calibro 7,65, con matricola abrasa, rinvenuta dalle forze dell’ordine a poche decine di metri dal luogo della sparatoria.

L’uomo ha esploso sei colpi, tre all’interno dell’auto con il braccio al di fuori, due accanto all’auto in piedi e un ultimo colpo con il braccio in mezzo alle sbarre del cancello della casa del fratello di Vito Pedone. Quest’ultimo, nel tentativo di fuggire ha scavalcato il cancello ed è caduto ferendosi.

Dopo gli spari, il 63enne, è scappato a bordo della sua Ford Fusion, ritrovata parcheggiata dalla Polizia in piazza Roma a Porto Maurizio. Dallo scorso luglio, dopo il diverbio avvenuto con Pedone, l’uomo si era trasferito con la moglie a Taggia ma ogni tanto tornava nella sua casa in strada Pinea per prendere alcune cose.

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