“Nel dibattito politico di questi ultimi giorni sono emerse alla spicciolata nuovi atti o iniziative in cantiere dell’amministrazione Scajola che aiutano a comprendere meglio il tipo di strategia politica
che ha in testa il sindaco – Lucio Sardi, segretario provinciale di Sinistra Italiana, ex membro del cda di GoImperia, interviene, con una nota stampa, in merito alle ultime decisioni dell’amministrazione Scajola.
Porta a Porta, Porto Turistico e villa Carpeneto: l’intervento di Lucio Sardi
Tutto questo nei giorni che precedono l’avvio del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che più che un porta a porta dovremmo definire un “portone a portone”, su cui regna una grande confusione tra i cittadini imperiesi i quali, dai dati ufficiali, in gran numero non hanno ancora neanche ritirato il piuttosto ridicolo kit di mastelli e la “guida informativa”.
Alla faccia del mancato assessore all’ambiente che, da esperto del settore, in campagna elettorale ricordava come, per il funzionamento di un moderno sistema di raccolta dei rifiuti, l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini fosse indispensabile. Nella grande confusione che regna in città su tale vicenda una certezza rimane, il costo del servizio di raccolta aumenterà certamente mentre, forse, potrà essere contenuto quello degli oneri di conferimento in discarica grazie all’aumento della percentuale di differenziata. Visto come ci si sta preparando all’evento non c’è da essere ottimisti.
Tornando alle ultime esternazioni dell’amministrazione, in questi giorni abbiamo scoperto che, dopo aver spalancato le porte ai progetti speculativi immobiliari di Colussi sullo stabilimento Agnesi e area ex ferriere, Scajola è pronto a mettere sul mercato villa Carpeneto, con totale noncuranza verso le battaglie fatte in passato da molti cittadini imperiesi per un suo recupero ad uso pubblico. Scajola sta quindi procedendo “mattone dopo mattone” più che “centimetro dopo centimetro”, come recitava il suo slogan in campagna elettorale.
Il meglio di se però il sindaco lo dà quando affronta il tema su cui ha un curriculum particolarmente “ricco”, ovvero il porto. Dopo aver fatto accorciare la durata del rinnovo della concessione demaniale alla Go Imperia, per a suo dire “rafforzare” la gestione pubblica del porto, si lascia andare a dichiarazioni avventate sulle strategie legali passate della società. Quest’ultima, col supporto del proprio consulente legale, secondo il sindaco, avrebbe chiesto soldi senza averne diritto, ad alcuni titolari dei posti barca.
La risposta data dal legale chiamato in causa già spiega sinteticamente l’insensatezza delle affermazioni di Scajola, ma vale la pena approfondire la questione.
Tra coloro che hanno acquistato a peso d’oro da Caltagirone i diritti sui posti barca, ce ne sono alcuni che li utilizzano con proprie imbarcazioni e altri che, non possedendo barche, lo hanno fatto come investimento per noleggiare poi i posti a terzi. Per entrambi è previsto, come ben spiegato dal dott. Panero nella sua replica, l’obbligo contrattuale di contribuire alle spese generali (definibili condominiali) sostenute dal soggetto che gestisce il porto, che in passato era la Porto Imperia spa e oggi è la Go Imperia.
Ma la vera distinzione da fare tra i diversi titolari di posti barca è un’altra. Premesso che il Comune ha riconosciuto a tutti il mantenimento del diritto di utilizzo dei posti barca, che, per colpa di Caltagirone sarebbe legalmente decaduto, vi sono quelli che hanno regolarmente pagato i costi di gestione del porto, ed altri che, nonostante tale concessione, hanno deciso di non pagare senza però rinunciare a vantare diritti o utilizzare il posto barca.
A dire del sindaco, le azioni legali messe in atto dalla Go Imperia per il tramite di un suo legale, per far pagare a quelli che si sono rifiutati di farlo un servizio fornito da una società comunale, sarebbero sbagliate ed addirittura causerebbero un grave danno patrimoniale alla stessa. La verità è che invece un grave danno patrimoniale per la Go Imperia ci sarebbe proprio se si rinunciasse ai crediti per servizi forniti per i quali si è stati costretti ad avviare cause legali tutt’altro che temerarie.
Tale scelta non potrebbe essere assunta a nostro modo di vedere da nessun amministratore dotato di senso di responsabilità. Si tratta di una constatazione così ovvia che ci auguriamo venga sottolineata e rivendicata dall’amministratore unico della Go Imperia, già presidente del precedente c.d.a..
Forse per Scajola è giusto, da sindaco, dare sgangheratamente contro gli interessi del comune e dei cittadini imperiesi a favore di pochi privati che, a differenza di tanti altri nella loro medesima condizione, si rifiutano di adempiere ad un obbligo contrattuale. Per lui evidentemente vanno tutelati quelli che non rispettano obblighi ed impegni verso la città, poco importa che siano titolari di posti barca morosi o imprenditori rapaci come Caltagirone o Colussi. Verso di loro tende quindi la mano offrendogli giustificazioni, affari economici o infondate ragioni, svendendo così gli interessi della città.
Con buona pace dei lavoratori dell’Agnesi licenziati, dei diportisti che onorano gli impegni e dei cittadini imperiesi.
Per chi osa invece mettere davanti a tutto gli interessi di Imperia il sindaco, eletto con lo slogan “per tutti e contro nessuno”, riserva invece rampogne pubbliche e conseguente iscrizione nella lista dei cattivi.
Dato che Scajola ha annunciato da subito che intende fare un solo mandato da sindaco spesso annuncia di aver fatto a tempo di record scelte amministrative strategiche e di impatto immediato.
Il suo agire appare invece come quello dei commercianti che avendo annunciato la chiusura della loro storica attività cercano legittimamente di piazzare in più breve tempo possibile e con importanti sconti l’ultima merce in magazzino.
Peccato che nel caso di una città questo significhi pregiudicarne le opportunità future per una esigenza da saldi di fine stagione politica.
Sinistra in Comune – Sinistra Italiana