Italia, Liguria, anno 2019. Con questi presupposti, ci si aspetterebbe che il settore Sanità funzionasse a regime o, perlomeno, che i disagi riguardanti lunghe liste di attesa fossero solo un’eccezione, comprensibile in un sistema complesso, e non la regola.
Invece, purtroppo, le segnalazioni di lunghe attese per una visita medica sono all’ordine del giorno. Solo la settimana scorsa, un papà imperiese si è rivolto alla redazione di ImperiaPost, lamentando il fatto che la visita oculistica del figlio fosse stata fissata dopo 18 mesi dal momento della richiesta.
Questa volta, è un 30enne a inviare la segnalazione, incredulo di dover attendere 6 mesi per una visita ortopedica e 10 mesi per poter effettuare una risonanza magnetica alla colonna vertebrale.
Considerando il codice di priorità, nel secondo caso, essendo “P”, la tempistica di 10 mesi rientra nei termini previsti dalle normative vigenti (massimo 1 anno), mentre nel primo caso, essendo “entro 30 giorni”, l’attesa supera abbondantemente il limite.
Sanità in Liguria: dieci mesi per una risonanza magnetica
“Ho subito un trauma alcuni anni fa – racconta il 30enne – vittima di un incidente sul lavoro. Ho un’invalidità del 30% e sono stato operato al Santa Corona alla colonna vertebrale. Convivendo con tutte le implicazioni del caso, nell’ultimo periodo ho accusato un aggravamento della mia situazione di salute, così mi sono rivolto al mio medico che mi ha prescritto una visita specialistica e una risonanza magnetica alla zona lombare.
Chiamando il CUP mi è stata fissata la prima visita di controllo al Santa Corona il 12 di luglio 2019. Per quanto riguarda la risonanza a Imperia non è possibile effettuarla prima di novembre.
Mi sono dovuto rivolgere a un centro specialistico privato per la visita, fissata verso fine febbraio al costo di 150 euro e sarò costretto ad andare di nuovo privatamente per effettuare la risonanza magnetica.
Io dovrei essere esente dal costo delle visite, in quanto infortunato sul lavoro, invece sono costretto a pagare prestazioni a pagamento per tutelare la mia salute. Penso, però, a chi non se lo può permettere, costretto ad aspettare quasi un anno per un esame.
Evidentemente l’attenzione della politica, che gestisce anche la Sanità, sembra centrata più su altre tematiche e molto mento al benessere della cittadinanza. Il diritto alla salute a mio parere non viene garantito. Aspettare 10 mesi per una risonanza, con una problematica seria alla schiena non è accettabile nel 2019 in Italia, in Liguria.
Mi appello – conclude – ai vertici dell’Asl, alla Regione, al Ministro della Salute, che sono nostri dipendenti visto che li paghiamo con le nostre tasse, affinché si adoperino per garantire uno standard minimo di tempistiche relative alle prestazioni sanitarie”.
Il commento del direttore generale Asl 1 Marco Damonte Prioli
“Stiamo mettendo in atto dei correttivi proprio in merito alla problematica dell’appropriatezza delle richieste di risonanze magnetiche. Molte di queste, infatti, non sono legate a una vera necessità.
Stiamo lavorando quindi per favorire un canale diretto tra medici prescrittori e specialisti per fare in modo di avere un filtro di appropriatezza delle richieste e delle categorie di priorità, in modo tale che chi ha davvero urgenza possa avere i tempi più brevi possibili”.