Nel corso della visita del Ministro Maurizio Lupi a Imperia, nell’ambito dell’incontro con i Sindaci e le principali autorità civili e militari presso la sala consiliare del Comune di Imperia, ha preso la parola il presidente della Camera di Commercio e dell’Autostrada dei Fiori Franco Amadeo. Amadeo si è reso protagonista di un vero e proprio sfogo, un grido di rabbia e di dolore per l’isolamento del Ponente Ligure in tema di trasporto pubblico.
LO SFOGO DI FRANCO AMADEO
“Lei Ministro deve prendere coscienza del fatto che il territorio del Ponente Ligure è totalmente isolato, perché è impensabile che un Paese moderno riesca a iniziare un’opera come il raddoppio della ferrovia per un tratto molto limitato, da Sanremo, a Ospedaletti, a Finale Ligure, nel 1982, oggi siamo nel 2014 e abbiamo visto realizzato solo la prima parte. La seconda parte è in corso di realizzazione con tempi in forte ritardo, oltre i due e i tre anni, non sappiamo ancora quando verrà messa in esercizio questa tratta per noi fondamentale, ma soprattutto abbiamo ancora da finanziare la tratta che va da Andora a Finale Ligure. Ma questa problematica non riguarda solamente il Ponente, riguarda lo sviluppo dell’intera Liguria e lo sviluppo anche dell’Italia, perché in attesa che venga realizzata la Lione-Torino, questa tratta sarebbe molto importante per collegare Genova a Marsiglia e a Barcellona. In realtà noi parliamo di un’opera iniziata 30 anni fa che non sappiamo quando sarà finita. Pensate che l’Autostrada dei Fiori, negli anni ’60, è stata progettata nel ’63, iniziata nel ’65, il primo lotto fu aperto nel ’69 e nel ’71 fu completata. Cioè, 6 anni per realizzare l’Autostrada dei Fiori da Ventimiglia a Savona, 35 anni per avere solo una parte realizzata della ferrovia, che è fondamentale non solo per noi, ma per l’intero territorio.
Noi quindi ci troviamo in un territorio che vive essenzialmente di turismo e che ogni volta è totalmente isolato, sia dal punto di vista ferroviario che autostradale. Noi siamo un territorio che non ha una Freccia Bianca, cioè non esiste un treno che da Ventimiglia arriva a Milano, da Ventimiglia arriva a Torino in tempi che siano decenti. Ci vogliono 5 ore per arrivare da Ventimiglia a Milano, non so quante ore ci vogliono per arrivare da Ventimiglia a Torino. Lei pensa che sia possibile parlare dello sviluppo di questo territorio? Io ho l’impressione che non sia assolutamente possibile. Noi non abbiamo neanche più un treno dopo le 19 che parta da Ventimiglia e che arrivi a Roma. Una persona che deve andare a Roma per fare un concorso o va in aereo o parte al mattino e viaggia in treno, costretto a dormire a Roma. Abbiamo distrutto il Ventimiglia-Roma perché abbiamo fatto si che da Ventimiglia partisse alla sera alle 22 e prima arrivava a Roma alle 7.20, poi l’hanno portato che arrivava alle 6, poi alle 10, alla fine nessuno ci andava perché come si poteva arrivare a Roma alle 6 o alle 10 del mattino? Noi abbiamo i treni che non sono all’altezza della situazione.
L’autostrada è un altro problema fondamentale. Abbiamo la problematica enorme delle bretelle autostradali. Domenica scorsa, alla fine del weekend del 25 aprile, l’Autostrada dei Fiori e anche le Autostrade che proseguivano per Genova e per Torino erano completamente intasate. Oggi un turista che parte una domenica per tornare a casa, o dovrà partire alle 7 di mattina, o partire all’una di notte, perché se parte alle 5 o alle 6 del pomeriggio, come sarebbe normale, ci mette 6-7 ore per arrivare a Milano. Questo non è possibile. Noi abbiamo la necessità assoluta di partire…Sono cose che diciamo da 20 anni. Mi dispiace quasi dirle, perché sono una persona che si è occupata di attività politica per tanto tempo, ripetere queste cose mi da un senso di fastidio e anche di insoddisfazione, quasi di incapacità del lavoro che io ho svolto come amministratore pubblico in questi anni. Noi abbiamo la necessità assoluta di creare una bretella autostradale, che parta da Albenga, che prosegua per Carcare e vada fino a Pretosa, cioè colleghi noi alla Torina-Savona e la Voltri-Alessandria per arrivare a Milano”.
“Abbiamo poi i problemi della Statale 28 e dell’Aurelia Bis. Di problemi ne abbiamo tantissimi. Lei sappia, sicuramente non potrà risolverli tutti, ma sappia che questa problematica relativa all’isolamento del territorio è una problematica fondamentale da risolvere prima di parlare di sviluppo di questo territorio. E’ un territorio che vive di turismo, di agricoltura, di terziario e che può avere uno sviluppo altissimo essendo vicino alla Costa Azzurra e ha tutte le carte in regola per avere ancora la possibilità di sviluppare un settore economico che potrò avere un avvenire“.