“Ai miei figli non diamo da mangiare stando sereni- ha urlato una ex dipendente dell’Agnesi -, a noi è finita la Naspi e non possiamo neanche più pagare l’affitto, vergognatevi, Imperia morirà con voi”.
Hanno abbandonato i lavori del consiglio comunale tra le urla gli ex dipendenti del pastificio Agnesi a seguito dell’intervento dell’esponente di maggioranza Claudio Ghiglione (Imperia Insieme). Una polemica a fronte dell’ennesima rassicurazione vista come una presa in giro dai lavoratori che da anni attendono una ricollocazione.
“Un obiettivo lo abbiamo segnato – ha commentato l’ex candidato sindaco di “Potere al Popolo” Maria Sepe – , quello di aver portato questa inchiesta, sollevato la questione e portato questa gente in un consiglio comunale. Sono persone che hanno perso il lavoro, hanno anche gli ammortizzatori sociali terminati e loro lì dentro dicono che il progresso cammina veloce, ma cammina veloce dove?
Forse è il caso di fermarsi, di riflettere, di guardarsi intorno, di vedere che c’è gente che ha bisogno e che non può aspettare i loro tempi e soprattutto non si può pensare di investire in solo pezzo della città quando invece bisogna fare un progetto integrato. Non si può pensare di costruire dei centri commerciali e di creare ancora penuria di lavoro, questo è assolutamente improponibile. Noi quello che auspichiamo è la rigenerazione del centro produttivo dell’Agnesi e che quel centro sia armonizzato con il porto commerciale che non è stato neanche nominato. Quello è un centro produttivo e tale deve rimanere. Il vincolo non deve essere tolto perché la presenza del vincolo è l’unica garanzia”.
“Siamo ex dipendenti ci stanno prendendo per il c..o, come quando ci hanno preso il c..o quando fanno vendere Agnesi e poi chiudere e hanno venduto un marchio come si vende un p….a. Hanno mandato Imperia alla malora e ci continuano allegramente a prendere per il c..o e ci dicono di stare sereni? con cosa diamo da mangiare ai nostri figli? Come paghiamo gli affitti? Finisce la Naspi, sono due anni che ci hanno dato l’elemosina finiscono. Noi non possiamo mandare a scuola i nostri figli a chi credono di prendere per il c..o e ci dicono di stare sereni che col tempo risolviamo il problema? che cosa volete risolvere, voi ce l’avete il c..o al caldo, noi no”.