22 Novembre 2024 23:32

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22 Novembre 2024 23:32

Imperia: futuro Agnesi ed ex Ferriere, l’intervento di Lucio Sardi. “Spettacolo avvilente, nessuna risposta agli ex lavoratori”

In breve: Così, in una nota stampa, Lucio Sardi, segretario provinciale di Sinistra Italiana ed ex membro del cda di GoImperia

“Il dibattito in consiglio comunale sulla mozione delle minoranze sull’Agnesi ha offerto uno spettacolo avvilente” – Così, in una nota stampa, Lucio Sardi, segretario provinciale di Sinistra Italiana ed ex membro del cda di GoImperia.

Mozione della minoranza sull’Agnesi: l’intervento di Lucio Sardi

“Dai banchi della maggioranza si è impostata tutta la discussione sulla ormai polverosa posizione ideologica tra la “modernità” della visione turistica della città contrapposta a quella definita “antica” ed anacronistica della sinistra, soprattutto di quella “radicale”, che punta ancora sulle industrie.

Ormai stanco refrain di un dibattito che si viveva in consiglio comunale da fine anni 90 in cui lo scajolismo rampante ha costruito un progetto di città rivelatosi fallimentare e che oggi è sotto gli occhi di tutti. Una città senza più un tessuto produttivo e senza neanche una idea di sviluppo turistico, dove i giovani che studiano sono costretti ad andare via e quelli che decidono di rimanervi hanno scarsissime possibilità di lavoro stabile.

Abbiamo sentito riecheggiare gli annunci di prodigiosi progetti (l’ultima speculazione edilizia regalata a Colussi nelle ex ferriere) in grado di creare “magicamente” centinaia di posti di lavoro. Proprio come ai tempi dei proclami sul porto turistico dove i nuovi posti di lavoro sono svaniti come i soldi incassati da Caltagirone.

Abbiamo ancora una volta assistito ad un dibattito in cui una organica visione di sviluppo della città è stata piegata agli interessi di poco affidabili imprenditori rapaci.

Così procedendo in questi ultimi venti anni ad Imperia si sono assecondate le chiusure delle storiche imprese locali, incentivata la speculazione e la rendita immobiliare per un progetto di sviluppo di città ormai evidentemente fallito.

La chiusura dell’Agnesi è stata la più clamorosa e vergognosa vicenda di questa parabola su cui, nel dibattito di questa sera, si è riusciti a compiere l’ultimo scempio.

Lo si è fatto sulla pelle degli operai presenti in consiglio sul cui volto era ben evidente lo sgomento per ciò che sentivano. A loro non si è data nessuna risposta per cercare soluzioni occupazionali realistiche, ma addirittura un macabro gioco sui numeri di quanti avrebbero trovato altri lavori ed una irrispettosa paternale che ne ha scatenato la reazione e l’abbandono protesta della sala consiliare.

A dispetto di ogni ragionevolezza la maggioranza ha negato di legare i progetti edilizi sull’area ex ferriere al futuro dello stabilimento aprendo di fatto le porte ad ogni progetto che Colussi deciderà di portare avanti. Ha sostenuto che in quell’area dovrà al più rimanere un segno della passata presenza di un stabilimento, praticamente una lapide.

Ovviamente nessun giudizio si è posto da parte della maggioranza sul mancato rispetto da parte di Colussi di tutti gli impegni presi, imprenditore “meritevole” con cui Scajola ha già annunciato prossimi amichevoli incontri.

Anche nella posizione espressa in merito dalle opposizioni è mancata una proposta che, partendo dal punto fermo della indisponibilità a trattative al ribasso con Colussi, guardasse ad un rilancio di sviluppo che coinvolga l’intera area. Per noi, un progetto che tenga insieme il sistema logistico portuale, la ripresa della storica attività produttiva di pasta di qualità ed un sistema museale sulla storia imprenditoriale dell’Agnesi.

Una proposta questa che può dare risposte concrete agli operai che han perso il lavoro, che guarda alle più moderne esperienze di integrazione tra le produzioni alimentari di qualità ed il turismo, e che restituisce alla città un pezzo glorioso della sua storia.

Un progetto su cui invitiamo tutte le forze politiche, sindacali e sociali della città a dare un contributo per costruire una proposta alternativa da contrapporre all’ennesima operazione speculativa in stile vintage decadente portata avanti dalla giunta Scajola”.

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