“Domani, 1 febbraio, a Imperia ci sarà una grossa novità di cui si è parlato pochissimo: l’avvio dell’imposta di soggiorno; la scarsa copertura mediatica deriva forse dal fatto che tale imposta non la pagheranno direttamente i cittadini (ed elettori) imperiesi, ma i turisti, ma non riduce l’importanza dell’argomento – Così in una nota stampa Guido Abbo, capogruppo di Imperia al Centro, in merito all’imminente entrata in vigore della tassa di soggiorno.
Tassa di soggiorno: l’intervento di Guido Abbo
Imperia al Centro non è pregiudizialmente contraria all’imposta, che può essere utile se i fondi vengono impiegati in modo corretto per potenziare l’offerta turistica, ma non ha approvato la relativa delibera in Consiglio Comunale soprattutto per una questione di metodo, in quanto l’Amministrazione non aveva minimamente concertato il Regolamento applicativo con le associazioni di categoria del settore.
Purtroppo la Giunta, nella delibera di sua competenza di determinazione delle tariffe, ha fatto ancora di peggio: l’Assessore competente non ha convocato, nemmeno per una comunicazione di cortesia, le associazioni di albergatori, che sono state messe di fronte al fatto compiuto e hanno conosciuto le tariffe da notizie di stampa.
Tale comportamento è di una gravità inaudita, ulteriore segnale di una Amministrazione sorda, chiusa ed autoreferenziale e non certo “aperta a tutti”; gli albergatori, da domani, si troveranno a fare gli esattori gratis per conto del Comune senza alcuna condivisione, senza aver ricevuto risposte ai molti dubbi operativi e senza nemmeno la modulistica necessaria. Ricordiamo che il patto per il turismo della Regione Liguria, firmato dal Sindaco Capacci, prevede che il 60% del gettito dovrà essere utilizzato in accordo con le stesse associazioni di categoria, che oggi non sono nemmeno state consultate.
Entrando nel merito dell’imposta, si rileva che le tariffe a Imperia saranno più alte che in comuni limitrofi (massimo 3 euro a notte contro i 2 di Diano Marina, per esempio), che non è prevista nessuna esenzione o riduzione nei periodi di bassa stagione (sempre a Diano, l’imposta non si pagherà da settembre ad aprile), che non esiste alcuna esenzione per prenotazioni ad oggi già avvenute a prezzo fissato (e in tal caso l’albergatore dovrà pagare l’imposta di tasca sua per conto dei clienti).
Analizzando la delibera di Giunta che stabilisce le tariffe, pare inoltre che la stessa non sia conforme al Regolamento approvato in Consiglio Comunale in quanto è stato disatteso l’art. 5, che prevede l’applicazione di tariffe proporzionali al prezzo di pernottamento; sono invece state applicate quote fisse, senza alcun collegamento con il prezzo e con una differenziazione soltanto in relazione alla tipologia di struttura ricettiva.
Tale scelta (a prescindere da eventuali profili di illegittimità rispetto al Regolamento) va a colpire, ancora, i periodi di bassa stagione: gli hotel che abbassano i prezzi per cercare di rimediare qualche presenza dovranno comunque far pagare ai loro ospiti la tariffa piena.
Il timore, forte, è che una imposta di soggiorno applicata in questo modo ridurrà la competitività dell’offerta turistica di Imperia rispetto ai nostri vicini: così facendo faremo passare la voglia a quei pochi ma validi operatori del settore che cercano di far salire il nome di Imperia… altro che incentivare il turismo!