Colpo di scena in Appello nel processo che vede sul banco degli imputati Franco Trotti 54 anni. Nel novembre del 2017, l’uomo venne condannato, in primo grado, dal Tribunale di Imperia, a 17 anni e 6 mesi di carcere. L’accusa? Tentato omidicio, per aver cercato in più occasioni, a Ventimiglia, di investire un agente di Polizia sceso dall’auto per intimargli l’alt.
In Appello, difeso dall’avvocato Roberto Rum, Trotti ha ottenuto un sostanzioso sconto della pena, ridotta a 3 anni e 4 mesi.
Condannato per tentato omicidio in Tribunale a Imperia: colpo di scena in Appello
Nel dettaglio, i giudici della Corte d’Appello di Genova hanno accolto la tesi difensiva dell’avvocato Roberto Rum, derubricando il reato da tentato omicidio a resistenza a pubblico ufficiale. Il legale aveva sempre sostenuto, anche in primo grado, che Trotti non avesse mai tentato di uccidere l’agente di Polizia, ma piuttosto di sfuggire all’identificazione.
La storia
Secondo l’accusa Trotti, mentre si trovava a bordo di una Peugeot 307 “con targhe illeggibili”, avrebbe tentato in più occasioni di investire un agente di Polizia sceso dall’auto per intimargli l’alt. Secondo la ricostruzione degli organi inquirenti, il tutto sarebbe avvenuto nell’ambito di un inseguimento. In particolare Trotti non si sarebbe fermato a un controllo di Polizia in quanto doveva scontare una precedente pena pari a 1 anno e 6 mesi di carcere.
Nel dettaglio, secondo l’accusa, Trotti “al fine di evitare il controllo e l’identificazione da parte di personale del Commissariato P.S. di Ventimiglia, nel corso di un lungo inseguimento ed in località differenti del territorio prossimo al confine con la Francia, puntando volutamente l’autovettura di cui era alla guida contro l’agente scelto xxxxxxxx, sceso ogni volta dal veicolo di servizio per intimare l’alt ed eseguire il controllo, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla propria volontà ed in particolare per la pronta reazione dell’agente xxx che spostandosi repentinamente riusciva ad evitare ogni volta l’investimento”.
Trotti, inoltre, era accusato di “aver danneggiato, rendendola in tutto o in parie inservibile, un’autovettura di servizio della Polizia, postasi al suo inseguimento, speronandola con due distinte azioni e facendola collidere contro il cordolo di un marciapiede, provocando con ciò lo scoppio di un pneumatico”.