“Non sono riuscito a dire nulla per i primi 30 secondi”. Così ha affermato Briga, durante la conferenza in Sala Stampa Lucio Dalla, il giorno dopo la prima serata del Festival di Sanremo 2019, che ha visto il suo debutto sul palco dell’Ariston, commentando i problemi tecnici che hanno preceduto l’esibizione.
Assente la storica cantante Patty Pravo, in coppia con Briga quest’anno, a causa di un forte mal di testa.
Sanremo 2019: Briga commenta l’esibizione della prima serata
“Quando c’è stato il problema tecnico ho pensato “non è possibile tutte a me” – ha commentato Briga in Sala Stampa – Patty Pravo ha intrattenuto tutti. Riesce a mettere a posto ogni cosa. Non ho saputo dire nulla per i primi 30 secondi. Sono molto felice perché in quel momento mi sembrava di stare in un buco nero, ero aggrappato al microfono, ma poi sono stato capace di gestire l’emotività, nonostante il mio debutto sull’Ariston.
I miei miti? Lucio Battisti, Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Francesco De Gregori, sono i miei preferiti.
Potessi, duetterei con Raf – ha aggiunto – mi piacerebbe collaborare con Sfera Ebbasta, credo sia un ottimo esponente del suo genere. Mi sarebbe piaciuto regalare un ritornello a Noyz Narcos.
C’è differenza in superficie tra me e Patty Pravo, ma in realtà siamo due anime affini. La cosa più bella che ho avuto piacere di vivere è stato il poter passarci il tempo insieme. La riempio di domande e mi diverto ad ascoltare i suoi aneddoti.
Perché mi sono messo in ginocchio? Durante Amici dissi “Mi inginocchio solo per cantare le mie canzoni”, ma mi smentisco, è giusto che io mi inginocchi davanti a Patty Pravo, la devo venerare e ringraziare.
L’immagine che evoca la canzone è come di un limbo, di instabilità. Noi ci proponiamo di vivere con leggerezza, abbiamo bisogno di aggrapparci di un appiglio sicuro, ma in realtà dovremmo cercare di accettare anche il fallimento. Dev’essere una paura sana e accettare l’instabilità.
Ieri prima dell’esibizione ho abbozzato un valzer con Patty, ma dato che non lo so ballare, lei ha provato a insegnarmelo. A lei piace tanto ridere e scherzare, per questo ci troviamo così bene.
Non do grande importanza alle etichette – ha continuato – in Italia si ha spesso l’esigenza di inquadrare un cantante, per facilità. Mi piace dare l’idea di versatilità.
Briga e l’esperienza ad Amici
“Amici non mi ha limitato per niente sulla mia scrittura, perché si sono resi conto che potevano fidarsi. Sono stato spalleggiato da tutta la produzione. Mi hanno fornito gli strumenti per far emergere la mia arte. È stato un trampolino di lancio. I concorrenti che vanno ai talent tendono sempre a essere messi sullo stesso piano, ma è una cosa inesatta. Io avevo iniziato il mio percorso già diversi anni prima. Amici mi ha aiutato a farmi conoscere e a migliorarmi. Lo rifarei sicuramente”.
Ho fatto il Liceo Classico, ho fatto esperienze all’estero, a 18 anni già parlavo 4 lingue. Spesso si sottovalutano i più giovani, ma che possono avere piccole grandi storie personali alle spalle. Io scrivo per me, per stare meglio. La cosa importante per me sono le relazioni umane. Scrivendo è come se mi facessi un’autoanalisi.
I miei genitori sono separati da quando sono piccolo. È una cosa che ha forgiato il mio modo di relazionarmi e il mio modo di vivere il mio amore. Non facendo la vittima, è un dato di fatto. Il mio obiettivo è quello di trovare una persona con cui costruire un nucleo familiare. Sono sempre l’ultimo a lasciare la barca, come Leonardo Di Caprio, infatti sono sempre quello che viene lasciato.
Inizialmente il testo recitava “Ma l’imbarazzo della gioia toglie il fiato anche alla notte”, ma poi ho strappato l’imbarazzo e ho messo “l’illusione”. I giovani durante le notti si illudono del divertimento e si servono di qualcosa che in realtà non gli serve. Spesso senza “aiutini” non riusciamo a divertirci, non solo droga o alcol, ma anche senza il telefono. La gente ai concerti si vede l’esibizione filtrata da un telefono”.
La diretta dalla Sala Stampa
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