“La mia canzone potrebbe non essere apprezzata dagli esperti perché troppo radiofonica? Non me ne frega un ca**o”. Così dichiara Nek, a seguito della prima serata del 69° Festival di Sanremo, durante la conferenza in Sala Stampa Lucio Dalla.
Sanremo: Nek con “Mi farò trovare pronto”
“La canzone di Renga? Esprime esattamente la sua personalità artistica.
La mia canzone potrebbe non essere apprezzata dagli esperti perché troppo radiofonica? Non me ne frega un ca**o. Io sono cresciuto con la radio.
Ho fatto un pezzo che non rientra nei canoni del Festival, ho pensato ad arrivare direttamente come uno schiaffo alle persone. La radio è il mezzo che arriva prima di tutto il resto.
Il duetto con Neri Marcorè l’ho scelto per varie ragioni. Prima di tutto per il piacere di conoscerlo. Neri in questa canzone ha uno specifico ruolo, lui è poliedrico, è anche un cantante e sa giocare con la voce.
La prima telefonata che farei se vincessi? Non la farei, perché mia moglie sarà lì. Abbraccerei subito mia figlia Beatrice. Se fosse stata qui, sarebbe voluta salire sul palco. Dice a tutti “È mio papà”.
Io preoccupato per la presenza de “Il Volo”? Mi vedi preoccupato? No. Io sono qui per l’energia del Festival e voglio arrivare direttamente alle persone. Loro sono giovani e hanno tanta strada davanti. Non mi importa della classifica. Sicuramente se vincessi sarei felicissimo. Allo stesso tempo, io non ho mai vinto Sanremo, ma ho 26 anni di carriera, milioni di dischi venduti, se non ho vinto io, chi ha vinto?
Mi è piaciuto Achille Lauro, non male Ghemon, mi sono piaciuti Boomdabash, e altri.
Il mio rapporto con la fede? È un percorso come in palestra”.
La diretta dalla sala stampa
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