Il prossimo 6 maggio, presso il Tribunale di Bari, si terrà l’udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio della Norman Atlantic, il traghetto devastato da un incendio avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014 al largo delle coste albanesi.
Nella tragedia persero la vita 31 persone (19 mai ritrovate e due non identificate) e ne rimasero ferite altre 64. Tra i sopravvissuti al naufragio (circa 500 i passeggeri) Osman Omer Delice, artigiano di nazionalità turca, ma imperiese d’adozione, rappresentato dall’avvocato Tito Schivo.
A seguito del naufragio Osman perse tutto quello che aveva a bordo della nave, auto, valige, soldi, documenti.
“Ci costituiremo parte civile – spiega a ImperiaPost l’avvocato Tito Schivo – per i danni morali e materiali. Fu un’immagine tragedia che ha lasciato il segno”.
Naufragio Norman Atlantic – L’inchiesta
I pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano hanno chiesto il rinvio a giudizio per 32 imputati (30 persone e due società, Visemar eAnek Lines) per i reati di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Contestate anche numerose violazioni sulla sicurezza e al codice della navigazione.
Il relitto della Norman Atlantic, nel frattempo, è ancora ormeggiato nel porto di Bari, sottoposto a sequestro probatorio.
chiederemo i danni morali. il trauma. ci costituiremo parte civile. passeggeri del traghetto. familiari delle vittime. alcuni danni materiali.