Da quando ha preso il via la 69ª edizione del Festival di Sanremo, martedì 5 febbraio, sono numerosissime le opinioni che circolano sui giornali e sul web sulle canzoni in gara, e anche ImperiaPost ha espresso le proprie (clicca qui).
Sicuramente, un punto di vista che aggiungerebbe spessore al dibattito non può non essere quello del discografico imperiese di fama internazionale Stefano Senardi. Per questo motivo, ImperiaPost ha chiesto il suo parere. Ecco cosa ha detto.
Sanremo 2019: il Festival secondo Stefano Senardi
Il bilancio degli artisti
“Le canzoni che ho preferito in assoluto sono quelle di Silvestri, Cristicchi, Bertè e Turci. Seguono, tra i giovani, Mahmood e Achille Lauro.
Ho apprezzato molto, però, tutte le novità, in particolare Motta, The Zen Circus, Ultimo, Ghemon, Irama, Boomdabash ed Ex Otago. La nuova generazione della musica è pienamente promossa. Mi è piaciuta anche Arisa.
Dei rimanenti (Nek, Francesco Renga, Enrico Nigiotti, Nino D’Angelo e Livio Cori, Anna Tatangelo, Federica Carta e Shade, Einar, Patty Pravo e Briga, Negrita, Il Volo, ndr) non mi ha emozionato nessuno.
Daniele Silvestri (intervista)
“È la canzone più profonda e importante del festival. Ancora una volta è andato a Sanremo e lascerà sicuramente un segno con questo brano”.
Simone Cristicchi
“L’esibizione di Cristicchi è stato uno dei momenti più alti del festival. Più che una canzone ha scritto e recitato una splendida poesia”.
Loredana Bertè
“Il pezzo è molto bello, sembra scritto apposta per lei e lo interpreta con una bravura e lucidità che non si vedeva da tempo. Sono felice di vederla in forma così precisa e determinata”.
Paola Turci (intervista)
“È un’artista che stimo. Il pezzo è bellissimo e lo ha interpretato con eleganza, mestiere e passione”.
Ultimo
“Ultimo non ha più bisogno di dimostrare niente, è un fuori classe”.
Irama (intervista)
“Ho scoperto una sensibilità che non conoscevo di Irama, mi ha stupito positivamente”.
Il Volo (intervista)
“Trovo la loro gestione sbagliata, troppo spinti con un pezzo sbagliato e inutile”.
Arisa (intervista)
“Per quanto riguarda Arisa, il suo pezzo credo che sia molto forte nella parte centrale. Se fosse stato costruito un po’ meglio sarebbe stato fortissimo, ci sono parti inutili. Ma funzionerà”.
Troppi autori per le canzoni
“Secondo me il caso di Arisa, come quello di altri, è il risultato di un fenomeno che, mai come quest’anno, ho visto a Sanremo. Ci sono troppi autori a scrivere le canzoni.
Non tutti sono obbligati a essere De Gregori, Battisti o Mogol, ma come si fa a scrivere un pezzo in 6 persone? L’unica spiegazione che trovo è per motivi contabili o politici.
Sono anni di crisi, forse siamo in troppi sull’osso e il risultato diventa mediocre”.
Regia e luci
“Quest’anno il primo premio lo darei alla regia e alle luci. Ho inviato un messaggio al regista Duccio Ferzano, con cui ho lavorato in passato, e gli ho detto che è il “Kubrick dello spettacolo televisivo”. Non si fa scappare la lacrima di Cristicchi, il piccolo assolo del violoncello, e usa tecnologie di altissimo livello con grande capacità. Riesce a rendere naturale un livello altissimo della tecnologia senza perdere il calore della performance. Le luci sono stupende, non si vedono normalmente sulla rete nazionale”.
Conduttori e ospiti
“Verrebbe voglia di vedere di più della Raffaele, è un’artista straordinaria, così come Bisio. È un peccato vederli confinati a leggere il significato dei testi e la presentazione degli artisti. Dalla parte dell’estetica forse mi aspettavo che la Raffaele fosse più curata nell’abbigliamento. Baglioni ineccepibile, straordinario, forse fa troppo, ma lo fa bene.
È un ottimo festvail con performance fantastiche, ineccepibili tutti gli ospiti, dai cantanti ai comici.
Una sorpresa sono stati i due comici pugliesi Pio e Amedeo. Sono stati eccezionali come i grandi dissacratori di una volta, sopra le righe come Grillo e Benigni. Hanno portato un po’ di ironia vera rispetto al pensiero dominante.
In generale, uno spettacolo straordinario. Forse troppo lungo, credo che duri un’ora di più del tempo giusto”.
Quindi, la domanda di rito, chi vorrebbe che vincesse?
“Mi piacerebbe molto che vincesse Loredana Bertè, perché se lo meriterebbe per la sua performance spettacolare e per quello che ha sofferto”.
Chi è più probabile che vincerà, invece, secondo lei?
“Potrebbero vincere Ultimo o Irama, perché, se è vero quello che si dice di quest’anno sul Festival, ovvero che ha avuto un boom della partecipazione del pubblico giovanile, allora non è escluso che siano i ragazzi a spostare il voto su questi due artisti”.
Gaia Ammirati