“Ecco l’ennesima boutade del sindaco Scajola a proposito delle gru in disuso situate sul porto di Imperia Oneglia”. A scrivere sono gli esponenti di Potere al Popolo e del Partito della Rifondazione Comunista Circolo di Imperia.
“Trasferite dalla Compagnia Maresca al Comune – scrivono gli esposti della sinistra imperiese – , Scajola non ha perso tempo a rilanciare l’idea di farne, utilizzando i denari di chissà quale imprenditore privato, un “ristorante con vista sul mare, dal Porto di Oneglia alla cima Marguareis delle Alpi marittime” ( che però non è visibile dalla banchina di Oneglia ). Ma nulla è impossibile agli occhi del Primo Cittadino !
Noi riteniamo, pur nell’eventualità si facesse avanti un imprenditore poco avveduto, che questa soluzione d’uso non sia praticabile per l’esigua superficie del cabinato e per le ovvie ragioni di sicurezza connesse all’accesso e alla gestione delle emergenze. Riteniamo, come avviene in numerosi altri porti del mondo, che quelle gru restino, dopo necessari interventi di restyling e messa in sicurezza , monumenti dell’archeologia portuale al pari delle ciminiere nella zona ex Ferriere.
Quel che tristemente si evince dalle passeggiate scajolane nei luoghi più significativi della città è che , pezzo dopo pezzo , si vuole ad arte cancellare quel poco che resta del settore commerciale, come a voler dire alla Cittadinanza tutta “Imperia non ha e non avrà mai una vocazione commerciale”.
Rifondazione Comunista e Potere al Popolo difendono il carattere commerciale e peschereccio del Porto di Oneglia considerato che quello nuovo di Porto Maurizio ha una vocazione essenzialmente turistica. Certo la questione riguardante la piena utilizzabilità del Porto Turistico, meriterebbe tutt’altra trattazione, considerate le condizioni di abbandono ed imperdonabile incompiutezza in cui versa. Opera anche quella voluta fortemente dal Primo Cittadino.
Una lettura attenta e lucida della storia urbanistica di Imperia, che da sempre vede quale protagonista Claudio Scajola, ci esorta ad essere vigilanti. Noi riteniamo che l’attenzione riservata alle gru e al loro faraonico utilizzo, sia occasione o pretesto per spostare i cancelli e quindi sottrarre ulteriore spazio commerciale alla banchina oceanica. Verrebbe meno in tal modo il carattere multifunzionale della banchina oceanica già da tempo, periodicamente, utilizzata per l’attracco di natanti turistici di grosse dimensioni.
L’Araba Fenice rinnova la sua leggenda”.