“Una considerazione tecnica irrituale ma necessaria, visto che sui social network le falsità tendono a gonfiarsi come un moderno Leviatano”. Inizia così la replica di Luigi Mattioli, dirigente del personale della Provincia, in risposta alla lettera inviata al presidente Fabio Natta da Alessandra Gaddini, presidente della Rsu sindacale, in cui ha espresso le proprie perplessità in merito alla nuova organizzazione degli uffici e all’aumento delle posizioni organizzative.
Caso posizioni organizzative in Provincia: la replica di Luigi Mattioli alla Rsu
“Scrivo in qualità di dirigente del personale – scrive Mattioli – tra l’altro accusato di aver risposto in modo polemico (sic). Punto primo: le RSU non hanno alcuna competenza sul l’organizzazione dell’ente. Per quanto riguarda le posizioni organizzative, le relazioni sindacali (non scendo nei tecnicismi) si fermano al budget per il finanziamento delle stesse (e con il nuovo CCNL nemmeno questo) e ai criteri generali per conferimento e pesatura, criteri per i quali sono state esperite le procedure previste e aggiornato il relativo regolamento. Tutto il resto costituisce un’invasione di campo.
Punto secondo : i dati forniti sono ERRATI. Si mischiano volutamente (o per ignoranza) mele con pere. Ci sono 7 dirigenti e 16 p.o., gli altri non coordinano proprio nessuno.
A 42 “dirigenti o simili” arriviamo se nello stesso sottoinsieme mettiamo anche qualche passante, gli amici degli amici e pure due marò. Sarebbe ora di finirla con analisi così “bizzarre” (cit.)
Punto terzo: sono proprio i cosiddetti “vertici” ad essere stati tagliati, come correttamente evidenziato da qualcuno. A parte il presidente, che lavora gratis e senza una giunta, le altre figure sono state drasticamente ridotte e i risparmi sono CERTIFICATI. Per contro, ai dipendenti delle diverse categorie è stata ripristinata la produttività, insieme alle progressioni orizzontali che erano ferme da anni. Tutto già dimenticato in fretta.
L’ente è sopravvissuto a un terremoto istituzionale, e tutti (dai dirigenti agli operai) dovrebbero ringraziare di aver un posto di lavoro. Purtroppo , invece, bisogna assistere a un polverone dovuto a gelosie e invidie interne (Tizio guadagna un euro piu di Caio, lui ha la posizione e io no), con il risultato di alimentare le polemiche di chi, fuori dall’ente, deve affrontare ben altri problemi e non potrà mai comprendere certe dinamiche interne e, soprattutto, non riuscirà a credere che in realtà la maggior parte dei dipendenti provinciali lavora con professionalità e spirito di abnegazione.
Per evitare facili speculazioni, preciso che del mio intervento ho preavvisato il Presidente Natta”.