Osservazione di decine di immagini delle telecamere di sorveglianza, ricostruzione dell’identità dell’aggressore tramite la descrizione della vittima, analisi dei movimenti sospetti di un’auto.
Sono questi solo alcuni degli elementi esaminati dai militari del Nucleo Operativo di Imperia, nell’ambito della complessa indagine che ha portato, nella giornata di ieri, all’arresto, dando esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto del P.M. Politi, di due romeni Roberto Stoica, 40 anni, e Ion Petriceanu, 48 anni, senza fissa dimora sul territorio nazionale, individuati come responsabili di una rapina commessa la notte dell’8 luglio scorso ai danni di una donna che gestisce un locale nel dianese.
Rapina ai danni di una 62enne imperiese: dinamica dei fatti
La donna, alla chiusura dell’attività a Diano Marina, stava rientrando alla propria abitazione ad Imperia. I due individui, nell’occasione, si sono suddivisi i compiti: dopo averla seguita in macchina dal locale dianese a via Garessio, mentre uno restava alla guida dell’auto – per una pronta fuga – l’altro procedeva a piedi. Quest’ultimo dopo aver avvicinato la vittima ed aver tentato di strapparle la borsa, sorpreso dalla reazione, l’ha colpita con un pugno alla nuca e si è quindi impossessato dell’accessorio al cui interno la vittima aveva raccolto l’incasso di diversi giorni (circa 20 mila euro).
Non appena la donna è riuscita, attirando l’attenzione dei passanti, a dare l’allarme, sono state diramate le ricerche: veniva ritrovato il telefono cellulare, contenuto nella borsa, ai margini della via Aurelia, gettato dai malviventi durante la fuga in direzione di Ventimiglia. Il telefono – oggetto di approfondimenti investigativi – non è risultato utile all’acquisizione di elementi per la ricostruzione dei fatti.
Nella mattinata di oggi, presso la Caserma dei Carabinieri, si è svolta la conferenza, alla presenza del colonnello Pier Enrico Burri, del Maggior Giovanni Diglio e del Capitano Luca Rossi, per illustrare come si sono svolte le indagini che hanno portato all’arresto dei responsabili.
Le indagini
“I responsabili del furto hanno seguito la donna dall’uscita del locale a Diano Marina fino a Imperia, in via Garessio – hanno spiegato i Carabinieri in conferenza stampa – Abbiamo ricostruito gli spostamenti in un orario compreso da prima e dopo il fatto stesso, attraverso più di 20 telecamere pubbliche e private. Siamo riusciti a isolare la macchina Renault Megane grigia con targa spagnola in quanto la stessa ha realizzato numerosi movimenti sospetti e non congrui né con l’orario né con il luogo. L’autista, infatti, non è rimasto fermo in un posto, in attesa del complice, autore dell’aggressore, ma ha continuato a girare nella zona, senza farsi vedere dalla vittima. I due si sono ricongiunti vicino alla vecchia stazione di Oneglia.
Ci siamo concentrati a livello investigativo sulla macchina, riuscendo a risalire alla targa grazie a degli OCR presenti in Provincia. L’intestatario è spagnolo, ma estraneo ai fatti. Grazie alla cooperazione internazionale e a una serie di analisi siamo risaliti ai reali utilizzatori. In un primo momento abbiamo identificato il materiale autore della rapina, riconosciuto dalla vittima come l’aggressore, sul quale pendeva dalla Romania un mandato di arresto europeo per una pena di reati contro il patrimonio di 5 anni. Dopo una serie di indagini abbiamo identificato anche il complice, l’autista dell’autovettura. Gli stessi si sono resi responsabili di vari reati in Europa”.
Identificazione dell’auto
“Una delle prime immagini da cui siamo partiti è l’immagine ripresa da una telecamera in via Garessio dove si nota l’aggressore che sta scappando dopo aver colpito la vittima. Successivamente, con la collaborazione della vittima abbiamo ricostruito gli eventi e il percorso compiuto. Tramite un’immagine di un’altra telecamera di sorveglianza è stato identificato il veicolo nell’immagini riflessa di una vetrina. È stato utile anche il telefono trovato a poca distanza dall’accaduto che ha registrato la posizione nel periodo precedente. Tramite immagini di altre telecamere di sorveglianza, in particolare in una nitida sull’Aurelia in direzione Ventimiglia, è stato possibile risalire al numero di targa”.
Identificazione dei soggetti
“L’identificazione dei soggetti è stata complessa perché erano soggetti che spaziavano con le loro attività in diversi stati europei, con documenti falsi e con diversi alias. Determinante è stata la collaborazione della vittima, che ha fornito la descrizione dell’aggressore, corporatura, colore degli occhi, e in particolare la descrizione di un grande tatuaggio colorato sull’avambraccio.
È stata fondamentale la condivisione delle informazioni con forze di polizia spagnole e romene, Stati in cui si spostavano i due, compiendo reati analoghi ai danni principalmente di persone anziane, nonché, come accennato, la precisa descrizione dell’aggressore fornita dalla vittima”.
Colonnello Pier Enrico Burri
“I Carabinieri del nucleo radiomlobile della compagnia di Imperia hanno eseguito ieri il fermo di due cittadini rumeni di 40 e 48 anni che sono ritenuti responsabili di una rapina, avvenuta l’8 luglio scorso, in danno di una donna.
Era stata aggredita in via Garessio ad Imperia, alla quale era stata sottratta la borsa con all’interno circa 20 mila euro, l’equivalente dell’incasso di alcuni giorni dell’esercizio di un locale.
Le persone sono state identificate grazie a una minuziosa e dettagliata attività di esame di video, di telecamere pubbliche e private, attraverso i quali i Carabinieri sono riusciti ad isolare una autovettura con targa spagnola e nelle indagini successive sono riusciti ad associare questo veicolo ai reali utilizzatori.
Si tratta di due cittadini rumeni di 40 e 48 anni, uno dei quali era gravato anche da un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria rumena per fatti analoghi.
I due sono stati rintracciati a Milano a seguito di un controllo stradale eseguito dalle forze di Polizia del capoluogo lombardo e grazie ad un alert inserito dai Carabinieri nelle banche dati delle forze di Polizia, i colleghi di Imperia sono stati contattati e sono andati immediatamente a notificare il provvedimento. I due si trovano al carcere San Vittore di Milano.
È stata inoltre fondamentale la collaborazione resa dalla vittima, che ha rilasciato informazioni estremamente lucide, in ordine alla statura ed in particolare ad un tatuaggio, che ha permesso il sicuro riconoscimento dell’autore della rapina”.