24 Dicembre 2024 19:01

24 Dicembre 2024 19:01

Tari, Imperia: Consiglio revoca sconti a locali “no slot”, minoranza all’attacco. “Scelta politica sbagliata, era importante messaggio di prevenzione”/La discussione

In breve: Durante il Consiglio Comunale odierno, è stata approvata la pratica concernente la revoca delle agevolazioni sulla Tari per i locali "no slot". 

È stata approvata con 21 voti favorevoli e 8 contrari la pratica concernente la revoca delle agevolazioni sulla Tari per i locali “no slot”. 

La decisione dell’amministrazione Scajola ha sollevato molte critiche dalla minoranza. In particolare, alcuni consiglieri dell’opposizione hanno esposto la propria contrarietà all’eliminazione misura, in quanto rappresenterebbe un messaggio negativo nei confronti della lotta alla ludopatia e all’azzardopatia.

Revocata l’agevolazione sulla Tari per i locali “no slot”: la discussione in Consiglio

Assessore Giribaldi

“Nell’ambito del piano di riequilibrio finanziario, questa misura di agevolazione va eliminata perché tutte quelle che sono le riduzioni impostatarie entrano nella spesa corrente. Il risparmio ammonterà a 31 mila euro”.

Maria Nella Ponte (M5S)

“Si tratta di uno dei contributi fondamentali nella prevenzione all’azzardopatia e ludopatia. I rischi sono chiari e palesi a livello internazionale. Non riconoscere il valore della prevenzione è una cosa gravissima. Sto parlando di una piaga sociale che, con la proposta vostra di eliminazione dello sconto Tari per chi la contrasta con la prevenzione, potrebbe avere conseguenze negative. Tutti a livello nazionale stanno facendo lotta all’azzardopatia”.

Alessandro Savioli (Progetto Imperia)

Parlare di azzardopatia e ludopia è rilevante in questa discussione, perché stiamo parlando di levare uno sconto ad attività che eliminavano le macchinette nei locali.

Per quanto riguarda il debito, si dice sempre che la colpa è di chi c’era prima. L’assessore Oneglio ha citato me e Abbo, ma si è dimenticato di citare Vassallo e D’Agostino”.

Guido Abbo (Imperia al Centro)

“Questa misura era un atto di sensibilità verso il problema del gioco. Di macchinette, meno ce ne sono e meglio è, questo è fuor di dubbio. I tagli sono sacrosanti, così come il rispetto delle prescrizioni della Corte dei Conti. Ma questa è una scelta politica che noi non condividiamo. Si poteva tagliare in altri settori, nello staff del sindaco, nei lavori sul portone del comune”.

Enrica Chiarini (Pd)

“La misura rappresentava una vicinanza agli esercizi che decidevano di non dotarsi delle macchinette no slot. Il taglio è risibile e imparagonabile al messaggio di tutela sulla salute pubblica lanciato dalla passata amministrazione. Questa cifra può essere recuperata in molti altri modi”.

Luca Lanteri (Progetto Imperia)

“Le macchinette sono un problema che coinvolge padri di famiglia, amici. È giusto cercare di limitare il fenomeno. La misura era un bel segnale per gli esercenti che hanno più sensibilità. La vostra è una scelta politica, per noi è una cattiva scelta. 30 Mila euro sono una cifra modesta. Si poteva recuperare in altro modo, ad esempio tagliando sulla sua segreteria. Poca sensibilità da parte di questa amministrazione, anche verso gli asili nido”.

Tiziana Maglio (Imperia Insieme)

“Non credo che sia questa misura a far decidere ai commercianti se dotarsi di macchinette oppure no. Quesa misura è più un tentativo di accattivarsi dei consensi a fine politico che a fine sociale”.

Gianfranco Gaggero (Forza Imperia)

“Non sono d’accordo con questa sua teoria, consigliera Maglio. Il risparmio su questa tassa aiuta i commercianti ad andare avanti. Il risparmio di 31 mila euro è risibile. Questa scelta è contraria ai nostri principi”.

Assessore Gianmarco Oneglio

“Bisogna essere seri perché la campagna elettorale è finita. La ludopatia è aumentata del 20%. Gli interventi che hanno messo in atto le passate amministrazioni non sono serviti a limitare il fenomeno. Servono altre forme, ad esempio affiggere i consigli dell’Asl in tutti i locali che hanno le macchinette. Servono proposte costruttive da parte della minoranza. L’ex assessore Abbo e Savioli vogliono dire com’è meglio spendere i soldi? Dopo quello che è uscito sui giornali, mi sembra ironico”.

Assessore Luca Volpe

“Forse i consiglieri si sono persi quello che ho fatto, come la convenzione con i giocatori anonimi. Abbiamo messo a disposizione locali per assistere chi aiuta queste persone. Dal punto di vista sociale e concreto non sono state disattese aspettative”.

Assessore Fabrizia Giribaldi

“Ricondurre le critiche all’indelicatezza ai soggetti affetti da ludopatia non lo trovo adeguato. Si possono dare incentivi quando si hanno i quattrini. La Corte dei conti vede un disavanzo di 10 milioni 367 mila euro. Abbiamo dovuto procedere a ripianare qualsiasi spesa e fonte di minor costo possibile. Se verrà dichiarato il dissesto dovremo occuparci delle terribili conseguenze economiche della città. Prima di fare qualsiasi critica ciascuno dovrebbe mettersi la mano sulla coscienza e chiedersi se ha fatto tutto il possibile”.

Guido Abbo (Progetto Imperia)

“Non ho nulla da vergognarmi, la vecchia amministrazione ha fatto tutto il possibile, ma non è stato sufficiente. Non avete il diritto di dire così”.

Sindaco Claudio Scajola

“Sono contrario al gioco. Con il governo D’Alema e i governi di cui facevo parte io, si è proseguito a liberalizzare il gioco in tutte le forme in tutti i modi. Il gioco sta rovinando le famiglie più deboli. Sappiamo che oggi guardato partita di calcio ci fanno scommettere su risultato. Navigando su internet si trova qualunque gioco. È un tema vastissimo, dove i governi per fare cassa non intervengono. Qualcuno ha fatto provvedimenti come Ventimiglia. Francamente mi sembra una pagliuzza, perché chi non andrà al bar lo farà da casa non visto da nessuno.

Noi non riteniamo che debba essere incentivato il gioco d’azzardo. I locali che non hanno le macchinette è perché non hanno il posto, non è una scelta ideologica. Non si fa polemica, consigliere Abbo, parlano i numeri. Ci troviamo un buco, non addito responsabilità. Dico che questo comune si trova un buco che va da 18 a 11 milioni a seconda di come si leggono i numeri. Le osservazioni fatti dalla Corte dei Conti e dalla Ragioneria di Stato ci dicono che ci sono una serie di mancanze che il Comune ha avuto in questi anni. Ce n’è per tutti, da Strascino, al commissario prefettizio, a Capacci. Sono dati oggettivi.

Come si fa a dire:”Solo 31 mila euro?”. Da quando siamo qui analizziamo voce per voce. Credo che mi manchino ancora dei collaboratori per raggiungere obiettivi. Si tagliano gli sprechi e si gestisce il bilancio. Servono teste, non braccia, per governare bene. Lanteri, anche lei ha fatto l’amministratore pubblico, nella buona e cattiva sorte. Cerchiamo di lavorare cercando di essere efficienti”.

 

La diretta del Consiglio Comunale

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