Imperia – E’ finito qualche minuto fa l’interrogatorio presso la sede della DIA di Roma dell’ex ministro Claudio Scajola arrestato questa mattina nell’ambito dell’operazione anti mafia “Breakfast” della DIA di Reggio Calabria. Scajola era stato fermato questa mattina in un hotel del centro di Roma e trasportato in carcere al Regina Coeli. Prima di salire in auto però, l’ex ministro ha lanciato un’occhiata molto intensa ai giornalisti posizionati dall’altra parte della strada intenti a fotografarlo e a filmarlo.
“Claudio Scajola è accusato di procurata inosservanza della pena, è un reato che consiste nell’aver aiutato taluno alla sottrazione della pena – ha dichiarato ai microfoni di Rai News 24 il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho – Nel caso specifico colui che è stato aiutato e favorito è l’imprenditore Matacena, un armatore noto sul territorio nazionale il quale è stato condannato con condanna definitiva alla pena di cinque anni di reclusione per associazione mafiosa. Abbiamo seguito la rete e qui figurava anche Claudio Scajola, appunto fra quelli che si prodigavano per consentire al Matacena di proseguire nella latitanza e soprattutto di allontanarsi dal territorio italiano per andare a rifugiarsi in uno stato dove l’estradizione più difficilmente viene concessa anche grazie a quelli che devono essere stati i rapporti fra le persone che si muovevano nella rete con gli esponenti di vertice dello stato in cui Matacena si sarebbe dovuto rifugiare”.