Lucio Sardi, segretario provinciale di Sinistra Italiana, prende posizione in merito alle gare d’appalto della Go Imperia vinte da aziende di proprietà di due consiglieri di maggioranza e alle problematiche del sistema di raccolta rifiuti porta a porta.
Go Imperia – gare d’appalto vinte da aziende di proprietà di consiglieri comunali di maggioranza
“La notizia della partecipazione a gare pubbliche di società partecipate del comune di Imperia da parte di aziende di consiglieri comunali di maggioranza non solleva solo problemi di trasparenza e rispetto delle norme in materia. Svela soprattutto una idea degradata del ruolo che si assume nelle istituzioni da parte di importanti (proprio perchè eletti in consiglio comunale) esponenti dell’alleanza ‘civica’ che ha sostenuto Claudio Scajola.
Un’idea che subordina il ruolo pubblico ai propri interessi economici senza in alcun modo porsi elementari domande in merito non solo sulla legittimità legale, ma anche sull’opportunità politica di mettere in discussione l’assoluta indipendenza e disinteresse che deve dimostrare chi rappresenta la città nelle istituzioni. Un simile comportamento in una comunità politica organizzata sana (partito o movimento politico che sia) sarebbe oggetto di giudizio critico e magari prevenuto per salvaguardare l’interesse collettivo anche di quella comunità.
Il ‘civismo’ moderno della maggioranza scajola, che sulla vicenda si rifiuta di fare un dibattito pubblico, sembra invece il luogo ideale dove dare libera espressione ad ogni piccolo e personale desiderio (anche di tipo personale) e dove coltivare piccole lobby bonsai“.
Raccolta rifiuti porta a porta
“Parlando di lobby locali non si può non citare che quella più presente ed invasiva nella città, ovvero quella dei mastelli. Con il diabolico slogan di ‘liberiamo la città dai bidoni’ questa inafferrabile lobby è riuscita ad invaderla di mastelli, carrellabili mignon, a cui ora si aggiungerà il famelico mastello XL. Situazione che, a qualche turista ignaro che passeggi tra la multicolore fauna dei ‘simpatici’ bidoncini, potrebbe far sorgere il dubbio che Imperia sia abitata da amanti dei nani da giardino/marciapiede cubisti.
A spiegare questa incredibile operazione non giunge neanche in soccorso alcuna notizia di interessi locali sull’appalto per la fornitura di questi ingombranti accessori da marciapiede, che ovviamente i cittadini imperiesi pagheranno profumatamente con l’aumento della tassa sulla spazzatura appena deliberato. Evidentemente la capacità pervasiva della lobby dei mastelli si basa su strumenti misteriosi.
O forse la verità è molto più banale di ogni congettura e l’insensatezza del sistema di raccolta messo in opera nasce dall’approccio frettoloso e dilettantesco del sindaco che, per intestarsi un risultato a breve termine, ha forzato le procedure di rinnovo dell’affidamento diretto del servizio e ‘regalato’ ad un gestore, assai poco efficiente in passato, la scelta del sistema preferito.
Questa scelta ha scaricato sui cittadini imperiesi, nel breve termine, i disservizi ed i maggiori costi del nuovo sistema, ma soprattutto in prospettiva consegna alla città due scenari foschi. Il primo è quello di avere un servizio pessimo e gestito, fino al nuovo affidamento con gara, da una società poco interessata a migliorarlo veramente perchè in scadenza di contratto. Il secondo quello di aver consegnato all’attuale gestore un passpartout per potersi garantire nel bando di gara una posizione di vantaggio nell’assegnazione di un servizio con evidenti problematicità e quindi magari poco interessante per altre imprese del settore. Come se la vicenda del fallimentare bando vinto poi in solitudine da Tradeco non avesse insegnato qualcosa.
La città avrebbe invece bisogno di poter progettare un sistema di raccolta articolato per le sue diverse realtà territoriali, che coinvolga veramente la cittadinanza e che restituisca anche una immagine dignitosa alla città. Un sistema guidato dall’interesse pubblico e non dalle convenienze di qualcuno.
Quanto al sindaco Scajola, annuncia invece con inconsapevole spirito dadaista che il nuovo sistema sta andando efficacemente a regime registrando percentuali di raccolta differenziata record, basandosi su dati parziali e tacendo sul caos ancora presente in città, passando dalle lobby bonsai alle statistiche bidone”.