Un matrimonio durato più di 10 anni è sfociato in un susseguirsi di violenze che hanno condotto la Polizia di Stato a denunciare un uomo, poco più che trentenne, per il reato di atti persecutori.
La vicenda emergeva grazie al coraggio dell’ex moglie che, a seguito dei primi comportamenti minacciosi dell’uomo, consistenti in pedinamenti e messaggi dai contenuti inappropriati, si rivolgeva alla Polizia di Stato.
Gli esperti del settore raccoglievano quindi tutti gli elementi del caso che consentivano al Questore di emettere un formale Ammonimento, prescrivendo all’ex marito di tenere una condotta conforme alla legge e di interrompere tali comportamenti.
Un provvedimento tuttavia che non sortiva gli effetti preventivi del caso. Incurante delle conseguenze scaturenti dalla inosservanza dell’ammonimento – che in caso di violazione comporta infatti una procedibilità d’ufficio e un inasprimento di pena – l’uomo continuava ad appostarsi sotto casa di lei, cercando la macchina parcheggiata per capire se l’ex fosse in casa e inviandole più di 50 messaggi al giorno per cercare di avere un contatto.
Esasperata da questa situazione, la donna chiedeva nuovamente l’intervento della Polizia di Stato che, appurati i fatti testimoniati dai numerosi messaggi dai forti toni che la vittima riceveva quotidianamente, denunciava alla Procura della Repubblica lo stalker che ora rischia una pena di oltre 5 anni di carcere.
Ancora una volta il coraggio della vittima ha consentito alla Polizia di Stato di intervenire, attivando i canali istituzionali e ponendo all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria per le immediate valutazioni del caso una situazione che rischiava di degenerare ulteriormente nel silenzio.