Un anno e 6 mesi e due anni. Queste le condanne chieste questa mattina, in Tribunale, a Imperia, al termine della requisitoria, dal Pm Monica Vercesi, nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati gli albenganesi Giovanni Roccadoro, 28 anni, e Roberto La Marca, 42 anni, accusati di lesioni per una presunta aggressione all’imperiese Luca Cossetta, 38 anni, con mazze da baseball e coltelli.
Spedizione punitiva per una relazione sentimentale “scomoda”: chieste due condanne
La presunta aggressione, messa in atto, secondo l’accusa, da Roccadoro, La Marca e altri due complici, costò a Cossetta ferite e traumi guaribili in 39 giorni.
I fatti risalgono al 3 ottobre 2011. Cossetta denunciò l’aggressione, descrivendola come una spedizione punitiva a seguito di una sua relazione con la ex moglie di uno dei quattro aggressori. Nei giorni successivi alla denuncia finì in manette Giovanni Roccadoro, mentre altri due membri della sua famiglia e Roberto La Marca furono colpiti da misure cautelari specifiche, nel dettaglio l’impossibilità di fare ritorno nella provincia di Imperia e di uscire nelle ore notturne.
Due dei quattro aggressori sono già stati prosciolti, in quanto sono riusciti a dimostrare di non essere a Imperia il giorno dell’aggressione, ma in un locale di Alassio per vedere Juventus-Milan. Giovanni Roccadoro e Roberto La Marca, invece, difesi rispettivamente dagli avvocati Mario Iavicoli di Genova e Erminio Annoni di Imperia, sono stati rinviati a giudizio.
Questa mattina il Pm Vercesi, al termine di una lunga requisitoria, ha chiesto la condanna per i due imputati, 1 anno e 6 mesi per La Marca e 2 anni per Roccadoro. Anche la parte civile ha chiesto la condanna.
Spedizione punitiva per una relazione sentimentale “scomoda”: la difesa chiede l’assoluzione
Nella giornata odierna l’avvocato Annoni ha chiesto l’assoluzione per La Marca. Secondo il legale imperiese il proprio assistito, che si trovava da tutt’altra parte al momento della presunta aggressione, sarebbe stato accusato ingiustamente da Cossetta.
“Il fatto che due dei quattro soggetti accusati dell’aggressione abbiano dimostrato la loro estraneità ai fatti – aveva già detto l’avvocato Annoni, a inizio processo – dimostra l’inattendibilità della vittima”.
Il processo è stato rinviato al 9 aprile.