L’Isah, centro di riabilitazione polivalente, struttura che offre assistenza a oltre 200 persone affette da disabilità fisiche e psichiche, diventerà un ente privato. La notizia è stata confermata nei giorni scorsi dal presidente Stefano Pugi.
Isah verso la privatizzazione: “Utenti e dipendenti possono stare tranquilli”
L’Isah, da ente pubblico, diventerà fondazione. Il cda ha già dato mandato al presidente Stefano Pugi di avviare l’iter che porterà alla privatizzazione. Un percorso lungo, soprattutto per quel che concerne i passaggi burocratici e legali, ma che sembra ormai tracciato.
“È una questione puramente economica – spiega a ImperiaPost il presidente dell’Issar Stefano Pugi – Vogliamo liberarci dei vincoli imposti dal pubblico. Come Fondazione avremmo molta più facilità ad accedere ai finanziamenti, ad esempio il 5 per mille.
Voglio fare un esempio che credo sia emblematico. Attualmente abbiamo due dipendenti in maternità. Ovviamente, come giusto che sia, paghiamo lo stipendio alle due dipendenti, ma nel frattempo ne abbiamo assunto altre due per la sostituzione temporanea. In totale, dunque, paghiamo quattro stipendi. Fossimo un ente privato le due dipendenti in maternità sarebbero coperte dall’Inps. Alla fine dell’anno questi sono costi che pesano.
Vorrei che fosse chiaro un aspetto, a scanso di equivoci. Tutti gli eventuali risparmi serviranno per migliorare la vita dei nostri ragazzi. In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi dei genitori, dicono che sono con me e questo mi fa piacere.
Per quanto concerne i dipendenti, non corrono nessun rischio. Non verranno licenziati e poi riassunti, ma ci sarà una continuità di contratto. Perché la fondazione? È stato un mio pensiero, ho visto che funzionano.
In più, la fondazione sarebbe aperta anche alle donazioni, aspetto che credo possa essere importante per le famiglie che vogliono garantire un futuro dignitoso ai propri figli.
Con l’ente pubblico deve essere giustificato tutto. Non è che si voglia nascondere qualcosa, perché il bilancio verrà comunque pubblicato e sarà sempre tutto alla luce del sole, ma semplicemente si vuole avere più libertà.
Tempi? Si deve avere prima il via libera della Giunta Regionale. Io spero in 4-5 di mesi. A breve incontrerò tutti i dipendenti e le famiglie. Guarderò tutti negli occhi per rassicurarli”.